Il processore Apple A9X è una minaccia per Intel: a dichiararlo è Timothy Arcuri, analista presso Cowen and Company. Nel report riportato da AppleInsider vengono sottolineate le prestazioni elevate del processore di iPad Pro in grado di superare agevolmente quelle erogate dal processore Intel Core M impiegato da Apple nei MacBook 12. Delle prestazioni di Apple A9X abbiamo parlato in più occasioni in queste pagine, come per esempio in occasione della pubblicazione dei risultati del benchmark Geekbench che hanno sorpreso osservatori e appassionati e non solo.
Il report di Arcuri parte dalle ottime prestazioni di iPad Pro per ipotizzare possibili scenari futuri. Le prestazioni elevate potrebbero spingere sempre più utenti a non acquistare più i MacBook della Mela per scegliere al loro posto un iPad Pro. Spingendo ancora più in là il ragionamento, a lungo andare Apple A9X rappresenta una minaccia per la divisione mobile di Intel. Ma perché tutto questo si verifichi Arcuri indica una condizione essenziale: al momento infatti app e software per iPad Pro, nonostante la potenza di calcolo hardware, non sono in grado di offrire le stesse funzioni complete e l’esperienza d’uso possibili invece su OS X e il suo parco software.
Per questa ragione, ora che Apple ha dimostrato di essere in grado di costruire un processore con prestazioni di classe notebook, la possibilità che iPad Pro diventi realmente un sostituto dei portatili dipendete esclusivamente dagli sviluppatori. Se questi saranno in grado di creare app complete e una esperienza utente comparabile, allora assisteremo davvero al previsto calo delle vendite di portatili Mac e all’erosione del business mobile di Intel.
Ipotesi e scenario sono intriganti: da anni circolano voci che anticipano un portatile Apple con processore ARM disegnato internamente, tornate alla ribalta proprio dopo la presentazione di iPad Pro e del suo processore Apple A9X. Occorre però notare che il report di Arcuri pone la sfida interamente sul versate software, ma non sembra tenere in considerazione che l’ecosistema delle app e le funzioni offerte sono costruite in base alle funzioni e a quanto è possibile realizzare in ambiente iOS. Nello scenario ipotizzato i limiti “software” di iPad Pro sono voluti e imposti proprio da Cupertino che ha sempre dichiarato di non essere interessata a fondere OS X e iOS come invece ha fatto Microsoft con Windows 10.
Se questa rimarrà la strategia di Apple allora iPad Pro continuerà ad essere un super tablet indicato per alcuni compiti lavorativi ma non tutti: questo però non esclude che con Apple A10X o versioni successive la Mela decida davvero di abbandonare Intel e di proporre MacBook Air e i portatili di fascia più “bassa” con processori ARM progettati in casa.