Il processore dei nuovi Mac Pro può essere sostituito. Lo riferisce Other World Computing che ha smontato un Mac Pro di nuova generazione, confermando come l’architettura dei componenti interni è stata ripensata per ruotare intorno al nucleo termico centralizzato.
La CPU (una Intel Xeon E5-1620 v2 che, da sola, ha un prezzo di listino di 2750$) non è saldata ma è fissata al socket di connessione con meccanismi standard nel settore. Apple offre ora la macchina nella variante quad-core e 6-core o 8-core (configurabile con processore 6‑core a 3,5GHz con 12MB di cache L3, processore 8-core a 3,0GHz con 25MB di cache L3 o processore 12-core a 2,7GHz con 30MB di cache L3); teoricamente è possibile acquistare una workstation e sostituire il processore, anche quando Intel renderà disponibile CPU Xeon di nuova generazione, resta ad ogni modo da vedere se Apple lo renderà anche praticamente possibile. Mediante l’utilizzo di firmware ad hoc potrebbe infatti essere bloccato sul versante software quel che sulla carta è fattibile dal punto di vista costruttivo.
Quel che certamente sarà possibile fare è sostituire la RAM che è facilmente accessibile. Si tratta di moduli DDR3 standard a 1866MHz che chiunque è in grado di acquistare e cambiare; il resto (le GPU e i moduli di archiviazione flash PCIe) è complicato per l’utilizzo di connettori proprietari anche se non è da escludere che qualche produttore potrebbe proporre in futuro unità di archiviazione specifiche, valutando questa opportunità sulla domanda della macchina.