Inizia oggi negli Stati Uniti il processo Qualcomm contro Apple per la causa avviata dal costruttore di chip modem che accusa Cupertino della violazione di tre brevetti Qualcomm in iPhone.
Nel corso della giornata di oggi verrà selezionata la giuria per un processo che si prevede durerà al massimo fino a due settimane. Anche se la guerra legale tra i due colossi ha già avuto sviluppi eclatanti in diverse nazioni, tra Corea del Sud, Cina e Germania, è la prima volta che la questione verrà discussa davanti a un tribunale statunitense e verrà decisa da un giudice USA.
Presso la corte federale di San Diego si deciderà se Apple abbia violato o meno tre brevetti Qualcomm relativi all’architettura grafica dei processori, ai consumi di energia e anche un brevetto su envelope traccino, unta tecnologia brevettata Qualcomm che permette di ridurre i consumi di energia quando i terminali sono connessi alle reti cellulari.
Nelle accuse Qualcomm sostiene che tutti gli iPhone con chip modem Intel violano i tre brevetti in questione. Il colosso di San Diego ha richiesto danni di 1,41 dollari per ogni iPhone con chip modem Intel prodotto tra la metà del 2018 fino all’autunno del 2018. Per il momento il numero esatto degli iPhone in questione non è noto, come indica Reuters, perché Cupertino non lo ha mai dichiarato: secondo gli analisti circa metà di tutti gli iPhone costruiti nel periodo interessato funzionano con chip modem Intel.
Nella documentazione presentata in preparazione del processo Apple dichiara che i brevetti Qualcomm non sono validi e che i suoi terminali non violano brevetti Qualcomm. Come è già avvenuto per i procedimenti legali in altri paesi, anche questo processo Qualcomm contro Apple in USA sarà strettamente monitorato da media ed esperti di brevetti.
In ogni caso il processo più importante in questa guerra legale inizierà in aprile per la causa Apple contro Qualcomm in cui Cupertino accusa il costruttore di chip modem di pratiche monopolistiche oltre che di esose richieste in termini di pagamenti di diritti e royalty. In particolare Cupertino accusa Qualcomm di richiedere una percentuale sul prezzo di vendita di ogni terminale, invece di un costo fisso per iPhone, oltre al pagamento di diritti per brevetti anche quando Cupertino acquista chip direttamente da Qualcomm.
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