Qui a Macitynet c’era una tradizione, che abbiamo più o meno rispettato tutti gli anni. Quando arrivava il 24 febbraio si scriveva un articolo per dire: “Tanti auguri, Steve Jobs”, raccontando qualcosa del co-fondatore di Apple che aveva trasformato per la seconda volta la sua amata azienda in un geniale vascello capace di cambiare il mondo. Fare gli auguri a Steve Jobs era il modo per testimoniare la nostra passione per la filosofia, la capacità, la bellezza di molte delle cose che Apple ha fatto grazie a Steve Jobs, e per le molte altre cose che l’uomo, nato il 24 febbraio del 1955, ha compiuto.
Quella che leggete però è l’ultima manifestazione di quella tradizione. Perché Steve Jobs è morto lo scorso 5 ottobre e oggi, giorno del suo cinquantasettesimo compleanno, in realtà non c’è niente da festeggiare. È strano: l’uomo è scomparso quando ormai la diffusione del pensiero informatico, della cultura tecnologica, della visione digitale è arrivata a un punto tale che forse non c’è più neanche bisogno, in realtà, di ricordarla.
Apple oggi non è più un marchio di nicchia, Apple oggi non è più un attore minore. Steve Jobs l’ha saputa trasformare in qualcosa che viene definita con difficoltà, perché in realtà non definisce un nuovo schema ma semplicemente fugge agli schemi precedenti e – pensiamo – anche futuri. New economy, new new economy, web 2.0, mondo post-industriale. Ci hanno provato in tanti ma la modesta opinione del vostro cronista è che in realtà Apple grazie a Steve Jobs abbia giocato in una categoria tutta sua, con regole che sconfiggono i principi della fisica del business tradizionale, e che il fenomeno sia stato irripetibile.
Oggi sarebbe stato il giorno in cui quest’articolo avrebbe raccontato un po’ delle cose che Steve Jobs ha fatto, cercando di restituire anche il senso di quello che Steve Jobs è. Però, oggi per la prima volta negli ultimi cinquantasette anni, Steve Jobs fu. E assieme a lui se ne va anche questa piccola nostra tradizione. Con tristezza possiamo solo dire: “Auguri, Steve Jobs. Ovunque tu sia”.