Il papa non disdegna i selfie, non rifiuta di usare il computer e ha anche 8 milioni di followers Twitter, ma quando si tratta di famiglia la tecnologia deve essere messa da parte per poter vivere una vera convivialità che è condivisione. Papa Francesco ha affrontato il tema dei muri alzati dall’immersione nell’universo del virtuale, che è TV e computer ma anche smartphone, citati esplicitamente durante la udienza generale in Piazza San Pietro, dedicata all’esperienza della “convivialità” tipica della famiglia.
“Una famiglia che non mangia quasi mai insieme – ha detto il Papa – o in cui a tavola non si parla ma si guarda la televisione, o lo smartphone, è una famiglia ‘poco famiglia’. Quando i figli a tavola sono attaccati al computer, allo smartphone e non si ascoltano fra loro, questo non è famiglia, è un pensionato”. Il pontefice ha poi aggiunto: «Dobbiamo trovare il modo di recuperarla: a tavola si parla, a tavola si ascolta. Niente silenzio, quel silenzio che non è il silenzio delle monache, è il silenzio dell’egoismo: ognuno ha la sua, o la televisione o il computer… e non si parla. No, niente silenzio. Recuperare quella convivialità familiare pur adattandola ai tempi”.
Papa Francesco non è certo il primo a sottolineare la solitudine generata dalle nuove piattaforme, un modello ovviamente tutto nuovo di solitudine rispetto a quella passata perchè chi la vive non la percepisce come tale, visto che ha continui e costanti contatti sociali che però sono del tutto immateriali e spesso anche impersonali. Su questo argomento sono apparsi anche dei siti con immagini simbolicamente molto potenti e ci sono decine e decine di trattati di sociologia sull’argomento, ma che anche il Papa, la guida della cristianità, senta la necessità di richiamare la coscienza dei credenti in materia, è davvero un importante segno dei tempi, il segno che il digitale è sceso molto in profondità nella nostra società fino, per chi crede, a toccare l’anima.