La geolocalizzazione è uno dei trend del momento: basti pensare a Facebook Places, Foursquare, Gowalla e Latitude. Presto anche Apple potrebbe unirsi al nutrito gruppo di pionieri dei servizi georeferenziati.
Secondo un’indiscrezione raccolta da Cult of a Mac, la ristrutturazione del servizio di MobileMe anticipata dal Wall Street Journal sarebbe non solo confermata, ma conterrebbe numerose novità. Il nuovo MobileMe consisterebbe in una pagina dinamica web corrispondente ad ogni utente di iOS, tramite cui decidere di condividere numerose informazioni già presenti nel dispositivo dotato dal sistema operativo attraverso un servizio di streaming, paragonabile a Ustream.tv ma esteso ad altri contenuti e dati digitali.
A seconda delle scelte, sarà possibile caricare immagini, foto, segnalare il proprio posizionamento geografico, presentare note e altre informazioni sulla propria pagina, oppure lasciare che vengano richiamate alla visita di un navigante, previa possiblità di limitare l’accesso a dati definiti dall’utente.
Inoltre il tutto sarebbe inserito in un servizio di geolocalizzazione simile ai vari Foursquare, Facebook Places, Gowalla o Google Latitude, con la possibilità di rendere disponibile la propria posizione all’interno di specifici “iGroup”, per poter essere avvertiti della presenza di amici o di altri utenti iOS nei pressi della vostra posizione.
Si aprono dunque le porte ad un ulteriore servizio di token, abbinabile alla georeferenziazione: recensioni, suggerimenti giudizi, ma anche offerte e occasioni abbinati ad una specifica posizione sulla mappa; opzione che richiama all’altro trend del momento, quello dei deal giornalieri a la Groupon.
Sempre secondo la fonte di Cult of a Mac, Apple starebbe incontrando dei problemi nella gestione dei servizio. L’augurio è quello che un’eventuale nuova versione di MobileMe abbia un debutto migliore di quanto non fece la prima versione, che si fece notare più per i bug e l’instabilità che per l’efficacia promessa. In ogni caso le novità sembrano essere decisamente interessanti e pienamente compatibili con le ultime scelte industriali e tecnologiche della Mela.
Tra i prodotti “compatibli” con il nuovo servizio ci sarebbe l’iPhone mini che a questo punto assumerebbe un profilo diverso da quello di un semplice telefono per trasformarsi in un dispositivo social sempre connesso, con poca memoria e meno orientato a soddisfare i bisogni classici di comunicazione (come la voce) e pensato per quelli social. Una risposta ai vari Facebook Phones che si affacciano un po’ ovunque all’orizzonte ma con il “plus” della compatibilità con l’ecosistema Apple, dalle applicazioni alla musica ai film.
L’iPhone mini insomma si configurerebbe come un dispositivo di nuova generazione, parlallelo ma non assimilabile all’iPhone tradizionale rispetto al quale avrebbe funzioni diverse e anche un pubblico diverso, più giovane o giovanile, integrato nell’orizzonte aperto da Facebook e Twitter, e attento anche ai costi. Apple riuscirebbe a soddisfare queste esigenza grazie ad un hardware più economico grazie al risparmio prodotto dalla riduzione della memoria RAM (una delle componenti più costose) sia perchè è probabile che Apple sarà disposta a rinunciare ad una parte dei profitti sull’hardware a favore di quelli sui servizi che saranno venduti sia ai clienti finali che ai partner che vorranno affacciarsi sul terminale della Mela.