Il rumor dell’iPad da 7 pollici sembra essere molto di moda in questi giorni. Dopo quelli da prendere assolutamente con le molle che arrivavano dall’Asia, di questa sera sono quelli sempre da approcciare con cautela, vista la materia, ma di fonte più credibile che rimbalzano da iMore. Il sito americano che in passato ha avuto qualche successo nel predire le mosse di Apple sostiene che l’iPad mini non solo è un prodotto in corso di studio, ma ha già anche una data di lancio: il prossimo ottobre.
Lo strano e contraddittorio iPad (Jobs aveva definito come inutilizzabili e morti nella culla i tablet da 7 pollici), sarebbe parte di una strategia già perseguita con iPod: occupare tutte le nicchie di mercato di una categoria che Apple ha contribuito a rendere popolare e nella quale inizialmente ha un solo prodotto. Come nell’ambito dei player prima fu il tempo dell’iPod classic, poi arrivò il nano e infine lo shuffle, così da presentare prodotti di differenti funzionalità ma anche differente prezzo, ora sarebbe tempo per il mercato di avere un iPad economico e più piccolo. Il costo dell’iPad mini sarebbe di 200/250$, poco più dell’iPod touch (che resterebbe in commercio), un prezzo davvero molto basso che Apple, dice iMore, potrebbe raggiungere riducendo la capacità di memoria a 8 GB; non cambierebbe la risoluzione dello schermo che sarebbe quella dell’iPad di nuova generazione: 2048X1536, il che significherebbe una densità di 326 ppi, la stessa dell’iPhone 4S.
Quanto sia concreta questa voce è molto difficile da dire. Quel di cui anche iMore si rende conto sono le difficoltà di mantenere un costo come quello menzionato con un prodotto che dovrebbe comunque avere le stesse caratteristiche di qualità del modello attuale (e con uno schermo ad alta rizoluzione) e le difficoltà che la riduzione da 9,7 a 7 pollici porterebbe agli sviluppatori in particolare in termini di modifiche all’interfaccia della loro applicazioni. Ma i vantaggi, dice il sito, sarebbero evidenti: Apple andrebbe a saturare una nuova nicchia di mercato oggi occupata da Samsung, Amazon e Rim e presenterebbe un prodotto di appeal per alcune fasce di utenza come il mondo education.