I Beatles oggi arriveranno su iTunes. A questo punto diventa piuttosto difficile accompagnare l’indiscrezione con un punto interrogativo per lasciare aperta l’ipotesi che si tratti di una semplice possibilità. Dopo le prime voci diffuse da Billboard e la conferma, decisamente autorevole, del Wall Street Journal, questa notte è stato l’altrettanto prestigioso New York Times a fornire quella che appare la conferma definitiva. Il giornale di Manhattan non fornisce quasi nessun dettaglio in materia, limitandosi a citare una fonte a conoscenza dell’accordo intercorso tra gli eredi dei Fab Four con Apple, ma alcuni dei suoi redattori sono addentro alle cose di Cupertino quasi quanto quelli del WSJ e quindi pare molto difficile che la testata si sia presa la briga di pubblicare una simile notizia senza avere ala certezza della solidità dell’indiscrezione.
Il New York Times ricorda che i Beatles sono ancora oggi un enorme fonte di profitto per i sopravvissuti del gruppo e i loro eredi. Anche se la banda non è più insieme e non fa più alcun disco dalla fine del 1969, negli anni 2000 solo Eminem ha venduto più CD dei Beatles. La facilità con cui la musica dei Beatles viene ancora oggi venduta su supporto fisico, ipotizza il New York Times potrebbe avere creato le condizioni per accordi speciali anche sul piano del prezzo. Nel corso della notte alcuni siti si sono spinti, non senza qualche fondamento, a prevedere il lancio anche di altre operazioni speciali, come un negozio nel negozio o hardware personalizzato (un iPad o un iPad Beatles edition con tutte le canzoni precaricate, venduti ovviamente a prezzo stellare).
La presenza di operazioni speciali unite al semplice lancio delle canzoni dei Beatles, potrebbe fare fronte ai dubbi di chi, come, John Perry Barlow, autore dei desti dei Grateful Dead e fondatore anche della Electronic Frontier Foundation, una realtà che si occupa di libertà civili nell’era di Internet, si chiede quanti possano essere coloro che, interessati, non abbiano già le canzoni dei Beatles su iPod in formato digitale: «chi non si è procurato canzoni digitalizzate dei Beatles – dice Barlow al New York Times – vuol dire che non ha mai amato i Beatles». Secondo Barlow, in ogni caso, l’operazione potrebbe portare i più giovani a contatto con «musica senza tempo, probabilmente i brani più notevoli mai scritti. Ci sono nuove generazioni che non li conoscono»