Oggi si sente spesso parlare di Intelligenza artificiale o AI, l’acronimo inglese, così come di ML Machine Learning. Il mito dell’intelligenza artificiale superiore a quella dell’uomo esiste fin dai primi racconti di fantascienza. Oggi inizia a essere realtà. Nella vita quotidiana ci sono vari sistemi di automazione con apprendimento costante; basti pensare a Siri di Apple, che gestisce funzionalità semplici, ma apprende da ogni singolo utente e migliora interazione dopo interazione. E oggi dal telefono si è estesa al computer. Non si tratta di tecnologie a disposizione di pochi, come molti potrebbero pensare: oggi infatti abbiamo accesso ai risultati di tali tecnologie nei software che usiamo tutti i giorni, in modo semplice e trasparente.
Solo un paio di esempi: la tecnologia Sensei sviluppata da Adobe e il Neural Engine introdotto da BlackMagic nella nuova release r16 di DaVinci.
Adobe sviluppa da anni la tecnologia Sensei, un environment di sviluppo che permette di migliorare e semplificare i lavori ripetitivi della creatività:
– in Photoshop troviamo funzioni di selezione ottimizzate (il bottone “seleziona soggetto” identifica figure umane e animali e man mano che crea selezioni impara a migliorarle), strumenti di selezione dei bordi, nuove tecniche di cancellazione intelligente, un sistema per riconoscere i font dalle immagini.
– in Premiere troviamo strumenti per il riconoscimento delle figure umane e la correzione del colore delle scene, rispettando la continuità del montaggio; nel comparto audio è in grado di generare un suono migliore con una riduzione rumore selettiva.
– in After Effects è stato introdotto un sistema di cancellazione selettiva che permette la generazione del background frame by frame utilizzando le informazioni circostanti.
Blackmagic nella nuova release r16 ha introdotto il Neural Engine, che migliora l’editing nel nuovo modulo cut intuendo dove e come vogliamo montare le clip. Nella creazione dei ralenti in post produzione è in grado di generare frame nuovi non dalla semplice interpolazione delle informazioni esistenti, ma riconoscendo forme e pattern di struttura per generare i pixel più coerenti con il resto dell’immagine. Il sistema di scaling utilizza tale tecnologia durante l’upsampling delle immagini per rendere più naturale la trasformazione. Sono stati introdotti sistemi di riconoscimento e catalogazione dei volti per ottimizzare la fase di organizzazione e gestione delle clip per il montaggio.
Siamo solo agli inizi di una nuova era, dove gli artisti potranno creare con più facilità, dove potranno concentrarsi sui contenuti e perderanno meno tempo in processi noiosi e ripetitivi, delegandoli finalmente alle macchine.