Il mercato globale delle eSIM è in crescita e deve molto a Apple da quando ha deciso di integrare nei suoi dispositivi la tecnologia che permette di utilizzare un piano cellulare senza dover usare una nano-SIM fisica su iPhone XS e versioni successive.
È quanto riportato in un white paper di Juniper Research dal quale emerge che nel mondo circolano poco meno di un miliardo di dispositivi compatibili con le eSIM (986 milioni di dispositivi), una cifra che dovrebbe arrivare a 3,5 miliardi nel 2027. Tra i motivi per la prevista crescita del mercato eSIM, il supporto di sempre più produttori oltre a Apple, incluse aziende come Google e Samsung.
Secondo alcuni analisti Apple vorrebbe imporre l’uso delle eSIM in Europa già dal 2023 con gli iPhone 15 (eliminando del tutto lo slot per l’inserimento della SIM). In Cina il mercato eSIM è in ritardo anche per la disponibilità di telefoni (iPhone inclusi) in varianti dual SIM che hanno finora limitato l’espansione della tecnologia eSIM.
Juniper Research prevede che il numero di smartphone connessi con eSIM passerà dai 103 milioni del 2023, a 385 milioni nel 2027, se saranno implementati specifici standard per le eSIM previsti nel Paese del Dragone.
“Nonostante timori degli operatori di telefonia riguardo l’impatto dirompente delle eSIM sull’attuale loro modello di business, il crescente supporto da parte dei produttori di smartphone incrementerà ulteriormente la pressione sugli operatori” spingendo ancora le eSIM, scrive Scarlett Woodford, autore del libro bianco di Juniper Research. “Come risposta, i fornitori di servizio dovranno supportare la connettività eSIM per evitare l’emorragia di abbonati con l’aumentare della consapevolezza tecnologica”.
Dopo l’eSIM il futuro si chiama iSIM (acronimo di integrated SIM), evoluzione con funzioni della classica SIUM integrate direttamente nel chipset del Soc. L’integrazione in chip come quelli serie Ax di Apple, permetterebbe di guadagnare ancora spazio, integrando servizi direttamente nell’hardware del dispositivo e rendendo possibile la gestione di funzionalità direttamente nell’architettura Soc del o nel chip di connettività all’interno del dispositivo.
Per il momento target dell’iSIM sono gli oggetti connessi ma la possibilità di liberare ulteriore spazio prezioso non sfuggirà ai produttori di smartphone.
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