Sta nascendo un insieme di regole che consentirà anche ai tablet di vantare il marchio “Energy Star”, il programma governativo americano per promuovere la conservazione di energia migliorando l’efficienza dei prodotti di consumo (in Europa il programma è stato introdotto con un accordo stipulato nel 2000 tra la Comunità Europea e gli Stati Uniti). I consumi dei tablet sono come facilmente immaginabili più agevolmente paragonabili a quelli di uno smartphone, anziché a quelli di un computer tradizionale. Il programma in questione è importante poiché alcuni parametri sono negli USA tenuti in considerazione da enti pubblici e imprese. Le nuove specifiche sono denominate “Energy Star 6.1”, non è chiaro quando saranno definitivamente approvate, ma le direttive saranno stilate congiuntamente dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente e dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti.
Le prime norme prevedevano specifiche per i prodotti informatici, in seguito queste sono state estese ad altri campi come i prodotti da ufficio, l’illuminazione e altro. Tutti i prodotti Apple rispettano e superano gli standard ENERGY STAR per il risparmio energetico, sono privi di sostanze tossiche e sono realizzati con materiali riciclabili.
Il rispetto delle norme Energy Star è tenuto in considerazione anche dall’Electronic Product Environmental Assessment Tool (EPEAT), strumento di valutazione ambientale dei prodotti elettronici che permette di valutare l’effetto di un prodotto elettronico sull’ambiente (tenendo conto anche dell’eventuale presenza di sostanze tossiche). Le norme Energy Star riguardano i consumi, per determinare l’impatto sull’ambiente è necessario progettare dispositivi che tengono conto di parametri quali: assenza di BFR, assenza di PVC, possibilità di riciclo dei materiali. Apple vanta sul proprio sito di produrre dispositivi che riducono al massimo l’impatto ambientale. La società di Cupertino afferma di essere stata la prima azienda del settore a eliminare sostanze tossiche come i ritardanti di fiamma bromurati (BFR) e il cloruro di polivinile (PVC). “Siamo l’unica azienda a fornire un resoconto completo sulle emissioni di gas serra per ciascuno dei nostri prodotti, prendendo in considerazione il loro intero ciclo di vita. E abbiamo rimosso la plastica ovunque possibile, favorendo materiali più riciclabili, più efficienti e più durevoli” si legge nella lettera preparata a luglio di quest’anno da Bob Mansfield Senior Vice President dell’Hardware Engineering e pubblicata nella sezione dedicata all’ambiente sul sito del produttore.
[A cura di Mauro Notarianni]