Sono passati esattamente cinque anni oggi da quando il Mac Pro cilindrico è stato effettivamente messo in vendita. Ricordiamo che Apple ha offerto la possibilità di ordinare Mac Pro di ultima generazione il 18 dicembre 2013, macchina presentata come “interamente riprogettata”, dotata degli ultimi processori Intel Xeon, di doppie GPU di classe workstation, di unità di archiviazione flash PCIe-based e memoria ECC.
In Italia i prezzi di allora partivano da 3.049 euro IVA inclusa per la variante con processore Intel Xeon E5 quad-core a 3,7GHz con velocità Turbo Boost fino a 3,9GHz, due GPU AMD FirePro D300 con 2GB di VRAM ciascuna, 12GB di memoria e unità flash PCIe da 256GB ma la macchina era configurabile e personalizzazioni in fase di ordine con opzioni che prevedevano processori Intel Xeon E5 8-core o 12-core più veloci, GPU AMD FirePro D700 con 6GB di VRAM, fino a 64GB di memoria e unità di archiviazione flash PCIe fino a 1 TB. Le varianti attualmente disponibili (nel frattempo solo in parte riviste) sono quella con 6-core e due GPU (si parte da 3.449 euro) oppure a 8-core e due GPU (si parte da 4.649 euro).
Lo scorso anno John Gruber, scrittore e blogger statunitense, è stato invitato da Apple insieme con altri giornalisti a una tavola rotonda nel corso della quale, Craig Federighi, Senior Vice President Software Engineering di Apple, aveva ammesso vari limiti dell’attuale design del Mac Pro, non in grado di soddisfare le necessità chi ha bisogno di gestire flussi di lavoro più esigenti. Federighi, aveva spiegato che la mossa di presentare il Mac Pro cilindrico non aveva portato vantaggi «Volevamo fare qualcosa di audace e diverso, ci siamo ritrovati intrappolati all’interno di una forma circolare». Questo soprattutto per quanto riguarda le possibilità di espandibilità e aggiornamento minime o quasi nulle.
In quella sede Apple aveva spiegato di essere al lavoro su un Mac Pro del tutto nuovo, con «Design modulare e aggiornabile»; non aveva fornito indicazioni su quando la macchina sarebbe stata disponibile ma in molti speravano nell’arrivo entro il 2018. Le ultime indiscrezioni riferiscono che il Mac Pro riprogettato e “modulare” arriverà nel 2019.
Ad aprile di quest’anno, a Matthew Panzarino, redattore di TechCrunch, Apple ha riferito che lavori sono ancora in corso, inclusi quelli per un nuovo display con il marchio della Mela. È stato creato un gruppo interno denominato “Pro Workflow Team” guidato da John Ternus (Vice Presidente responsabile Hardware Engineering), e l’azienda ha assunto o incaricato artisti che producono media di vario tipo con il compito di testare hardware e software. Il gruppo Pro nel suo complesso sta vagliando in dettaglio non solo il tipico flusso di lavoro degli utenti ma anche la cultura Apple nello sviluppo dell’hardware, di come l’azienda prende decisioni sulla costruzione di qualcosa e come lo fa.
Come accennato, Apple ha in qualche modo riconosciuto che il progetto legato al Mac Pro presentato nel 2013 si è arenato per via di peculiarità nel suo design e di voler ripensarne completamente l’intera macchina. In aggiunta ha anche fatto sapere (confermando alcune anticipazioni avute dalla nostra redazione) di essere al lavoro su di un nuovo display esterno, qualcosa che in precedenza sembrava non essere più intenzionata a voler fare, lasciando ad altri questo compito.
Non è dato sapere in cosa consista questo Mac Pro modulare: potrebbe in qualche modo essere un ritorno al design dei Mac Pro precedenti al 2013, in un certo senso davvero espandibili internamente. In quello che ancora oggi è considerato uno dei migliori esempi di computer con chassis tower, era possibile aggiungere facilmente all’interno RAM, dischi, schede video di terze parti e altro ancora.