La percentuale di penetrazione dei computer Apple nel mercato USA ormai si può sommariamente stimare con il rapporto 1 a 10 rispetto ai sistemi Windows ma se usiamo come campione la popolazione dei giornalisti che si occupano di informatica e dei prodotti in mostra qui al CES le cifre si ribaltavano clamorosamente e per dimostrarlo bastavano due semplici conte.
La prima conta dei Mac si poteva effettuare nelle due sale stampa dell’evento, quella all’hotel Venetian e quella nella zona delle esposizioni: anche qui in fila sui tavoli o appoggiati sulle ginocchia di chi aveva conquistato un comodo divano c’erano qualche raro Vaio, qualche Dell, qualche netbook d’annata e centinaia e centinaia di MacBook di tutti i tipi dal più leggero Air a MacBook bianchi ormai usciti di produzione. Montaggio video o semplice scrittura, checchè ci debbano produrre i giornalisti preferiscono OS X e pure in qualche caso iPad e non diciamo bugie se valutando a spanne la percentuale di sistemi con un OS Apple la stimiamo superiore al 90%.
Ma la seconda conta dei Mac è ancora più eclatante.
Immaginatevi di entrare nella grande Sala da Ballo del quinto piano dell’Hotel Venetian di Las Vegas dove tra qualche minuto è pronto ad iniziare l’ultimo Keynote di Microsoft al CES come promesso dopo 15 anni di appuntamenti rinnovati sia da lui stesso che da Bill Gates: le luci sono ancora accese, il colorato palco con i grandi schermi alterna le facce dei protagonisti dei keynote successivi a questo alla grafica degli appuntamenti dei giorni dopo, i giornalisti hanno già preso il posto nelle prime 4 o 5 file grazie ad una intelligente politica dell’azienda di Seattle che fa entrare i Vip alla fine e li fa accomodare un po’ più indietro.
Lo spettacolo è a dir poco stupefacente: a seguire il keynote ci sono centinaia e centinaia di giornalisti che come noi hanno fatto una lunga coda per assistere all’evento, hanno tutti estratto il loro portatile per twittare o coprire dal vivo la lunga presentazione e… magicamente… fanno illuminare di mele morsicate tutto il fronte della sala, fila dopo fila.
L’amico danese che giochicchia con il suo iPhone di fianco a noi fa notare che di mele per ogni posto ce ne sono quasi due visto che pure i telefoni in uso alla quasi totalità dei giornalisti presenti sono made in Cupertino e scherza sul colpo d’occhio che avrà Ballmer entrando nella sala con tutte queste mele in bella vista davanti a lui.
In effetti Ballmer non si è espresso con una grande performance sul palco ma questo non è stato sorprendente vista l’intrinseca timidezza che l’uomo mostra davanti al grande pubblico; la presentazione ha portato novità interessanti ma forse si è conclusa con una piccola bugia: rispondendo al suo intervistatore su cosa ci fosse nel futuro dell’azienda, o meglio che cosa vedesse davanti a sé Ballmer ha risposto con decisione “Metro, Metro, Metro” riferendosi all’interfaccia unificata di Windows 8, Windows Phone e XBox ma in quel momento di fronte aveva centinaia di Mac e di iPhone e forse la riposta corretta avrebbe dovuto essere… “Apple, Apple, Apple”.