Per contenere la diffusione dell’epidemia da coronavirus, il governo statunitense sta tentando di di tracciare il movimento delle persone, sfruttando i dati di geolocalizzazione che è possibile ottenere dalle pubblicità online mostrate su iPhone e altri smartphone, un sistema che consentirebbe di tracciare lo spostamento anche di milioni di persone.
L’idea nasce sulla falsariga di quella allo studio per un’app europea, già adottata da altri paesi che in qualche modo sonno riusciti a contenere la diffusione dell’epidemia, tracciare il contagio persona per persona, senza violare privacy e diritti. Pochi giorni addietro otto operatori di telefonia, inclusi Deutsche Telekom (T-Mobile), Orange e Vodafone, hanno accettato di condividere dati sulla localizzazione degli utenti con la Commissiona europea, elemento che permetterebbe di ricostruire velocemente i movimenti e i contatti di ogni singolo contagiato nelle due settimane precedenti, una mossa attuata già a Singapore, dove un’app per tracciare i contatti si è dimostrata valida per frenare i contagi.
Stando a quanto riferisce il Wall Street Journal, forze governative statunitensi hanno ottenuto l’accesso ai dati di localizzazione di milioni di smartphone e altri dispositivi mobili. Il governo federale, i CDC (Centers for Disease Control and Prevention, centri per il controllo e la prevenzione delle malattie), governi statali e locali, stanno ricevendo report sui movimenti di utenti di dispositivi mobili in varie zone di particolare interesse.
Non è chiaro se questo nuovo sistema sia collegato al precedente meccanismo che vede il coinvolgimento di Facebook e Google; questi ultimi offrono dati che dovrebbero essere raccolti in forma anonima che consentono di mappare la diffusione di focolai permettendo agli esperti di comprendere pattern nei movimenti delle persone, prevedere punti di concentrazione (hotspot) dove può essere in corso l’attività virale.
Anziché ottenere questi dati dai carrier (come già visto in Europa), gli americani ottengono in qualche modo i dati dalle inserzioni pubblicitarie mostrate syu dispositivi mobili. Questo meccanismo è stato da sempre combattuto da Apple che ha predisposto vari meccanismi per impedire il tracciamento dell’utente e la creazione di campagne pubblicitarie targettizzate in base all’utente e al luogo dove quest’ultimo si trova.
Secondo il governo USA i dati che sono in qualche modo ottenuti dal nuovo sistema sono anonimi: è possibile individuare verso quale direzione qualcuno sta andando ma non conoscere la sua identità. I dati anonimi in questione sono aggregati e utili per evidenziare tendenze generali. Il progetto al momento riguarderebbe 500 città statunitensi e prevede il monitoraggio di zone con negozi al dettaglio e luoghi pubblici visitati da un gran numero di persone: terreno fertile per la diffusione del virus. I dati in questione consentirebbero, inoltre, di monitorare l’impatto economico della pandemia, evidenziano la riduzione di visite nei negozi al dettaglio, tragitti con i veicoli e altre metriche.
L’uso di questi dati preoccupa lo stesso i difensori della privacy, alcuni dei quali evidenziano che il problema coronavirus potrebbe essere una scusa per rendere più accettabili agli utenti varie tecnologie che violano la privacy.
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