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Il floppy tramonta per sempre nel paese del Sol Levante

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Il governo giapponese dice finalmente addio ai floppy disk da 3,5″, due anni dopo avere annunciato l’intenzione di sbarazzarsi di 1034 norme che ancora regolamentavano l’uso di questi supporti nel paese asiatico.

“Abbiamo vinto la guerra sui floppy disk”, ha dichiarato a Reuters Taro Kono, ministro giapponese per gli Affari digitali.

Kono guida l’Agenzia Digitale nata nel 2021 in pieno periodo COVID, periodo durante il quale è emersa la necessità di dire addio a documenti di carta e tecnologie datate che obbligavano gli utenti a fare affidamento a supporti come floppy-disk e CD-ROM per trasmissioni al governo, come documenti aziendali e moduli per i cittadini.

Ad agosto 2022, Kono aveva promesso l’eliminazione dell’obbligo di questi supporti nelle comunicazioni con le autorità; a gennaio di quest’anno sono state varate nuove misure legislative fondamentali per riforme strutturali che fino a poco tempo addietro rendevano obbligatorio l’uso dei floppy per migliaia di procedure governative.

Lo scorso mese sono stati eliminate 1034 disposizioni, ad eccezione di una che riguardava il riciclaggio dei veicoli, e ora è arrivata anche la fine di questa.

Foto di Mauro Notarianni - Macitynet
Foto di Mauro Notarianni – Macitynet

Per quanto strano possa sembrare, esistono ancora numerose attività che fanno affidamento ai lenti e poco capienti floppy disk. Tom Persky, uno degli ultimi e dei pochissimi negozianti che vende ancora floppy disk, spiega che tra i suoi clienti vi sono hobbisti che usano vecchi computer e giochi per computer, produttori di macchine utensili e macchinari di vecchia generazione, ma anche proprietari di vecchi aeromobil (su aerei come i Boeing 747 servono i floppy disk per caricare aggiornamenti software importanti per alcuni sistemi usati per la navigazione e i sistemi avionici).

“Se sei una compagnia aerea e i passeggeri scoprono che usi i floppy disk, non è un bene dal punto di vista delle PR”, spiega Persky. “La questione non è capire se si tratta si qualcosa di accattivante, il problema per me e i miei clienti è: funziona? E funziona meglio ed è più economico di altre cose? E per i miei clienti funziona meglio ed è più economico di qualsiasi altra cosa”.

Per quanto riguarda la scelta del governo giapponese, Persky spiega: “Non dirò che si sbagliano, non dico loro che il floppy disk è il futuro. Quello che voglio dire loro è che molto stabile, molto ben conosciuto, molto robusto ed è un modo molto pratico di risolvere un problema”.

Nel 2009 Sony dominava il mercato giapponese dei floppy disk con il 70% di market share, che ammontava a 12 milioni di dischi; questi supporti, combinati insieme, permettono di arrivare ad appena 17TB (un floppy consente di memorizzare al massimo 1,44MB di dati) capacità che sembrano ridicole rispetto alle attuali capacità di memorizzazione di moderni dischi rigidi e SSD. Due curiosità: la Muni Metro di San Francisco utilizza per il sistema di controllo dei treni un software che avvia da floppy disk e prevede di continuare a farlo fino al 2030; L’Air Force degli Stati Uniti ha sfruttato floppy disk da 8 pollici fino al 2019.

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