A Taiwan il chipgate di iPhone 6s sembra essere un problema serio e molto sentito, tanto che è stata richiesta una indagine della Commissione Nazionale delle Comunicazioni. La decisione del governo di Taiwan di indagare sul cosiddetto chipgate di iPhone 6s arriva dal Dipartimento di Protezione dei Consumatori con l’obiettivo di stabilire se esistono differenze sostanziali in termini di prestazioni e autonomia degli iPhone 6s con processori Apple A9 costruiti da Samsung e TSMC.
I dettagli sull’indagine del chipgate di Taiwan sono forniti da Wu cheng-hsueh, deputy director-general del Dipartimento di tutela dei consumatori, riportato da Patently Apple: se l’indagine confermerà eventuali differenze sostanziali in termini di prestazioni o autonomia la Commissione Nazionale delle comunicazioni sarà obbligata a difendere gli interessi dei consumatori imponendo un richiamo oppure uno sconto sul prezzo di acquisto.
La comunicazione dell’avvio di questa indagine a Taiwan è avvenuta nonostante Apple sia intervenuta direttamente nella questione precisando che le differenze nell’uso reale siano molto limitate, nell’ordine del 2-3%, ma soprattutto che questo valore è stato anche confermato da diverse ricerche e test indipendenti. Per tutte queste ragioni è molto probabile che l’intera questione si risolva in un nulla di fatto nonostante l’intervento diretto degli organismi di tutela dei consumatori.