Reuters ha ottenuto l’elenco dei brand approvati per gli acquisti di stato in Cina; sono presenti migliaia di marchi locali ma sono stati esclusi molti dei grandi nomi associati alla tecnologia occidentale: è stata esclusiva Apple ma anche nomi quali Cisco (società per la quale lo scorso anno erano stati approvati 60 diversi prodotti) e McAfee (società acquisita di Intel). Solo alcuni ministeri sono tenuti a rispettare l’elenco in questione; la lista include circa 5000 referenze ma non vincola l’esercito, che segue proprie regole e specifiche esigenze, le autorità regionali e le imprese statali.
Sono varie le ipotesi alla base del rifiuto. La prima è che la Cina intenda premunirsi contro potenziali controlli sfruttando non meglio precisate funzionalità hardware e software prodotte in terra straniera (bisogna ricordare che le cinesi Huawei e ZTE sono state estromesse dagli Stati Uniti per presunte minacce alla sicurezza nazionale); la seconda ipotesi è che il governo abbia voluto semplicemente favorire le imprese locali, mettendo al bando i prodotti USA e favorendo hardware e software made in Cina.