Dal garante della privacy in Irlanda potrebbero arrivare multe salatissime ad alcuni dei principali colossi hi-tech, Apple inclusa. Per il momento si tratta però solo di un pericolo potenziale e non di una minaccia reale ma presto le cose potrebbero cambiare. Helen Dixon che dirige l’ufficio del garante della privacy in Irlanda ha già svolto indagini sul trattamento dei dati e la privacy degli utenti su Facebook e LinkedIn e si appresta a fare lo stesso anche con altre multinazionali della tecnologia che hanno stabilito proprio in Irlanda il proprio quartier generale per gestire le operazioni in Europa e non solo. Tra le società che presto potrebbero essere prese di mira ci sono Yahoo, Adobe e anche Apple.
Una proposta di legge europea indica che in caso di violazioni accertate in materia di trattamento dei dati personali, la multa potrebbe arrivare fino al 5% del fatturato globale della società. Questo significa che nel caso LinkedIn venisse multata, l’importo da versare sarebbe di 100 milioni di dollari, cifra che potrebbe lievitare fino a livelli astronomici nel caso di Apple pari a ben 15 miliardi di dollari.
Si tratta di calcoli massimali e teorici, per il momento non trapelano indicazioni di multe in arrivo per i colossi poc’anzi citati. Per il momento, come riporta Reuters, la diatriba rimane ferma tra i garanti della privacy dei vari paesi dell’Unione: mentre l’Irlanda ritiene di avere giurisdizione in materia proprio perché le sedi delle società si trovano sul proprio suolo, alcuni degli stati membri dell’unione sostengono che la difesa della privacy e della riservatezza dei dati degli utenti, e relative multe, dovrebbero essere gestiti a livello centrale e unificato, non da ogni singolo stato. Per il momento il garante irlandese rimane in attesa che l’Unione conferisca il potere di comminare eventuali multe, ma l’esito finale di questa vicenda deve ancora essere scritto.