I personaggi di Esopo, gli scenari meravigliosi delle foreste nei pressi del lago di Cei in Trentino e uno stile a cavallo tra fumetto, grafica 3D e cinema. Sono gli ingredienti, di Esopo nelle Valli di Tridentum. Il ranocchio medico, fumetto interattivo per iPad sviluppato da White Mouse Publishing e Gaban Studios e da poche ore disponibile sullo Store a 2,69 euro.
Si tratta del primo capitolo di una serie dedicata ai racconti di Esopo – già avviata in formato cartaceo e audiolibro, editi da Zandonai editore -, sostenuta dall’UNICEF, che ne ha scritto la presentazione esaltando i valori umani e civili alla base di queste favole pensate per le nuove generazioni.
Questo primo capitolo parte dall’omonimo racconto breve di Esopo e si sviluppa in un’avventura coinvolgente – arricchita anche di altri personaggi – scritta da Roberto Malini, autore di diversi progetti educativi per l’infanzia, che da anni realizza progetti etici di cultura e intrattenimento in collaborazione con alcuni dei principali organismi mondiali per la tutela del bambino.
Ma l’originalità del testo e del racconto è solo uno degli elementi che fanno di Esopo nelle Valli di Tridentum. Il ranocchio medico uno dei più interessanti prodotti editoriali per iPad pubblicati di recente. Ad arricchire l’opera, infatti, sono le illustrazioni digitali realizzate da Dario Picciau con il Living Comic System™, una tecnologia che riesce a fondere l’effetto tipico del dinamismo del cinema con la staticità dell’immagine del fumetto. Una tecnica già messo in pratica dai due autori nella bella e commovente graphic novel dedicata a Helga Deen, personaggio storico e autrice di un diario pubblicato postumo nel 2005, prima di essere deportata a Sobibor.
Il risultato è una narrazione che si dipana in scenari realistici che si animano digitalmente, abitati da personaggi – gli animali protagonisti dei racconti di Esopo – resi in 3D. L’intervento sulle immagini è assolutamente radicale, ma, paradossalmente, sembra fermarsi un momento prima da diventare straniante e dando così l’impressione della foto naturalistica. A guadagnarne è la natura splendida dei paesaggi trentini, che diventano realmente il bosco incantato, popolato dagli animali di Esopo che così tanto somigliano – nei difetti e nei pregi – agli esseri umani.