La battaglia legale tra TSMC, fornitore Apple per i chip su iPhone, e il rivale GlobalFoundries è tutt’altro che vicina alla conclusione. Dopo che il secondo ha citato in giudizio il primo per una presunta violazione di brevetti, è TSMC a passare al contrattacco, citando in giudizio il rivale per lo stesso motivo.
Il fornitore di Apple TSMC ha fatto causa a GlobalFoundries negli Stati Uniti, in Germania e a Singapore, sostenendo che la società americana rivale avrebbe violato 25 dei suoi brevetti. Nella causa appena intentata, Taiwan Semiconductor Manufacturing Co Ltd (TSMC) ha chiesto provvedimenti inibitori per fermare la produzione e la vendita dei chip di GlobalFoundries che presumibilmente violano i brevetti. La motivazione addotta da TSMC, attualmente il più grande produttore di chip a contratto del mondo, è che i chip rivali stanno attualmente provocando “sostanziali danni monetari”, anche se non viene specificato alcun importo.
La cause, ricorda Reuters, legale arriva a poco più di un mese da quella avviata da GlobalFoundries a TSMC per la presunta violazione di 16 brevetti, con la quale la società americana sta tentando di fermare l’importazioni negli Stati Uniti e in Germania di prodotti realizzati con tecnologie che utilizzano tali brevetti.
Nella sua azione, GlobalFoundries, società sede a Santa Clara, in California, ha dichiarato che che la causa legale ha l’obiettivo di proteggere i propri investimenti negli Stati Uniti. Anche in questo caso vendono citati danni “significativi” quantificati in “decine di miliardi di dollari”.
GlobalFoundries ha affermato che Apple, Qualcomm, Google di Alphabet, Nvidia Corp, Lenovo Group e Taiwan MediaTek Inc erano tra i clienti TSMC interessati dal proprio reclamo. TSMC già all’epoca aveva etichettato le accuse di GlobalFoundries “come prive di fondamento”.
Non sarà certamente l’ultima volta che le due società si scontreranno in tribunale, anche se al momento pare lontana una definizione della controversia.