Ian Goodfellow, direttore responsabile machine learning di Apple, ha rassegnato le dimissioni a circa due anni dalla sua assunzione, in polemica con l’azienda per il ritorno dei dipendenti in ufficio.
A riferirlo è Zoë Schiffer di The Verge, riportando la nota inviato allo staff da Goodfellow: “Sono fermamente convinto che una maggiore flessibilità sarebbe stata la migliore soluzione per il mio team”.
Apple ha rinviato più volte il ritorno in ufficio a causa dell’emergenza Covid. Le ultime indicazioni avevano stabilito il ritorno in presenza almeno un giorno a settimana a partire dall’11 aprile, due giorni a settimana dal 2 maggio e almeno 3 giorni a settimana dal 23 maggio.
I dipendenti di Apple hanno iniziato a tornare nell’Apple Park dallo scorso mese; alcuni dei dipendenti non hanno gradito il ritorno in ufficio, impostando un’organizzazione sul modello di lavoro ibrido che prevede tre giorni in presenza e due da remoto. Apple ha anche previsto un bonus da 1000$ a dipendente, da sfruttare per acquistare dispositivi per lo smart working.
In una lettera inviata al CEO Tim Cook, un gruppo di dipendenti ha recentemente scritto: “Senza l’inclusività che porta la flessibilità, molti di noi sentono di dovere scegliere fra una combinazione tra le nostre famiglie, il nostro benessere ed essere potenziati per fare del nostro meglio, o fare parte di Apple. Questa è una decisione che nessuno di poi prende alla leggera, è una decisione che molti preferirebbero non dover fare”. I dipendenti che si oppongono al ritorno in ufficio si sono organizzati in un gruppo denominato “Apple Together”, riferendo che il loro obiettivo è la difesa dei diritti e del benessere dei lavoratori, chiedendo flessibilità e la possibilità a chi lo desidera di lavorare da remoto.
Contro il ritorno in ufficio si è scatenata negli USA una sorta di guerra culturale, con molti dipendenti di aziende delle big tech come Apple che non vogliono saperne di tornare in sede; questi ultimi dimenticano che molti loro colleghi (es, quelli che lavorano nei negozi) il privilegio di poter lavorare da casa non l’hanno mai avuto.
Anche altre aziende hanno stabilito il ritorno in ufficio, eliminando l’obbligo della per i dipendenti completamente vaccinati e solo nelle località in cui anche le autorità hanno dato il via libera.
Per tutti gli articoli che parlano della pandemia di coronavirus e degli impatti sul mondo della tecnologia, del lavoro e della scuola a distanza, oltre che sulle soluzioni per comunicare da remoto si parte da questa pagina.