Il Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti ha interrotto l’uso dei suoi 800 droni, che fino ad oggi aiutavano a monitorare le specie in pericolo, le terre protette e a combattere gli incendi boschivi. Secondo il Wall Street Journal, il segretario degli interni, David Bernhardt, ha chiesto che la flotta venisse messa a terra questa settimana a causa di preoccupazioni legate alla sicurezza.
Nello specifico, la preoccupazione è che i droni possano consentire attività di spionaggio del governo cinese. Le unità rimarranno dunque inutilizzate, salvo eventuali situazioni di emergenza, fino alla completa revisione di tutti i potenziali rischi per la sicurezza.
Non è chiaro se il divieto di volo sia derivato da qualche particolare attività sospetta, o se sia bastato il fatto che l’hardware DJI è prodotto in Cina. I droni dell’azienda sono sotto i riflettori da anni e , come sottolineato dal Wall Street Journal, nel 2017 il Dipartimento di Homeland Security aveva affermato che DJI stava “prendendo di mira enti pubblici e privati per espandere la sua capacità di raccogliere e sfruttare i dati sensibili negli Stati Uniti”.
Il produttore leader del mercato, nel frattempo, afferma che gli utenti potranno disattivare le connessioni Internet delle unità e che il governo cinese non ha mai richiesto l’accesso ai dati raccolti da DJI.
In una dichiarazione al Wall Street Journal, la società ha dichiarato di aver lavorato con il Dipartimento dell’Interno per creare una soluzione di volo sicura, in grado di soddisfare i rigorosi requisiti di sicurezza USA, e che tale ricerca ha richiesto di 15 mesi di lavoro con i funzionari governativi, professionisti indipendenti della cibersicurezza e addirittura esperti della NASA.
Al momento sembra che solo una revisione drone per drone possa confermare o confutare le preoccupazioni relative allo spionaggio cinese. Tuttavia, non sarebbe possibile controllare tutti i droni, i computer, gli smartphone, i tablet e le unità in uso da parte dei funzionari del governo USA. Potrebbero volerci anni. Nel frattempo, la FCC ha proposto una misura drastica per proteggere il pubblico dallo spionaggio cinese, vietando ad alcune compagnie di telecomunicazioni di utilizzare i dispositivi Huawei e ZTE.