Nella gigantesca catena di fornitura e approvvigionamento di Apple sempre più società contano sulle commesse di Cupertino per incrementare fatturato e profitti: per 6 società metà ed oltre dell’intero fatturato è determinato dagli ordinativi della Mela. L’elenco è stato creato da Statista ed è riepilogato nel grafico che riportiamo in questo articolo.
Al primo posto troviamo Dialog Semiconductor per cui ben il 74% delle vendite totali è generato da ordinativi di Apple. Al secondo posto Cirrus Logic con il 66%, seguita da Foxconn e Japan Display entrambe con il 54%, infine Glu Mobile per il 53% e all’ultimo posto Imagination Technologies con il 48%.
Ma così come le commesse di Cupertino portano crescita del business e fatturati esplosivi, i fornitori sono allo stesso tempo esposti a un rischio maggiore perché produzione e operazioni sono pericolosamente legati agli ordinativi Apple e potrebbero crollare se venissero interrotti. Questo spiega perché la quotazione delle azioni dei fornitori Apple, inclusi quelli più importanti, spesso risultano sottovalutate e sottostimate rispetto a società anche più piccole che operano nello stesso business.
La graduatoria delle 6 società che più dipendono da Apple assume poi un significato tutto diverso se si tiene presente il recente caso di Imagination Technologies. Nella tabella è ultima con una dipendenza delle vendite del 48% da Cupertino: all’annuncio dello stop dell’uso dei core grafici nel giro di due anni da parte di Apple, il titolo è crollato in borsa del 70% disintegrando all’instante una capitalizzazione di mercato di centinaia di milioni di dollari. Negli scorsi giorni alcune società di analisi hanno valutato come probabile o molto probabile l’abbandono di Apple di Dialog per chip di alimentazione di iPhone e iPad, e un rischio medio basso di abbandono di Apple anche per Cirrus Logic. Se lo stop delle commesse di Cupertino arriverà davvero è praticamente certo che assisteremo ad altri tracolli in borsa.