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Il creatore di Siri «Apple cerca un livello di perfezione che non può ottenere»

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«Le capacità di Siri non sono all’altezza delle mie previsioni» e ancora «La sorpresa e il piacere sono un po’ assenti al momento»: sono alcune delle dichiarazioni rilasciate da Norman Winarsky, uno dei creatori di Siri che fortunatamente non si è limitato ai commenti negativi ma ha anche offerto una sua spiegazione sulle possibili ragioni dei problemi dell’assistente vocale di Cupertino.

Già perché da qualche tempo a questa parte Siri non è più considerato all’altezza di Google Assistant e nemmeno di Amazon Alexa, per problemi di comprensione, ma soprattutto per la capacità di rispondere correttamente alle richieste o, più semplicemente, per il numero più limitato di funzioni che è in grado di gestire. Un ritardo che è andato accumulandosi negli anni e che è diventato più macroscopico con il successo degli speaker smart.

the rock siri
Un ritardo che pesa ancora di più tenendo presente che proprio Siri è stato il primo assistente vocale in assoluto negli smartphone: ha fatto scalpore al lancio di iPhone 4s nel 2012 accendendo l’immaginario collettivo, proprio a Siri è ispirata la personalità digitale del film Her, in Italia Lei. Ai concorrenti sono serviti diversi anni per raggiungere Siri: Microsoft Cortana ha debuttato nel 2014, stesso anno per Alexa di Amazon: bisogna andare ancora più avanti per Google Assistant.

Ma mentre gli assistenti concorrenti hanno recuperato tempo guadagnando numerose funzioni, Siri ha perso il suo smalto. Secondo il creatore di Siri la spiegazione principale è una sola: Apple ha imposto a Siri un obiettivo completamente diverso rispetto a quello per cui era stato creato, con le conseguenze che tutti conosciamo, come riporta MacRumors. «Apple ha scelto di portare Siri in una direzione molto diversa da quella che i suoi fondatori hanno immaginato.

Lo scopo originale di Siri

Prima di Apple, Siri era destinato a essere lanciato appositamente come concierge di viaggi e intrattenimento. Se dovessi arrivare in un aeroporto per scoprire un volo cancellato, ad esempio, Siri sarebbe già alla ricerca di un percorso alternativo verso casa quando prenderai il telefono dalla tasca e, se nessuno fosse disponibile, proporrebbe una stanza d’albergo pronta per la prenotazione».

creatore di siri - foto iPhone con Siri in funzione
Ma Winarsky si spinge ancora di più nei dettagli: le funzioni di assistente tuttofare son più difficili da implementare rispetto a quelle immaginate quando è stato concepito. «Avrebbe un compito più piccolo, ma lo apprenderebbe in modo impeccabile, per poi estendersi gradualmente alle aree correlate.

Apple ha lanciato Siri come assistente che può aiutarti in tutti i settori della tua vita, una sfida più grande che inevitabilmente impiegherà più tempo a perfezionare» e ancora «Questi sono problemi difficili e quando sei un’azienda che si occupa di un miliardo di persone, i problemi diventano ancora più difficili» concludendo «Probabilmente stanno cercando un livello di perfezione che non possono ottenere».

Infine arriva il colpo di grazia «La sorpresa e il piacere sono un po’ assenti al momento», due aggettivi che spesso Apple impiega per definire i suoi prodotti e servizi, sorpresa e piacere che Siri aveva suscitato con la sua introduzione su iPhone e che purtroppo sono andati scomparendo negli anni.

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