Non è di certo una consolazione, né si può effettivamente parlare di benefici da pandemia. Eppure è un dato oggettivo: il basso inquinamento e il clima fresco e soleggiato aumentano la potenza fotovoltaica di molti paesi.
La pandemia di coronavirus sta aiutando più paesi in Europa a stabilire nuovi record per la generazione di energia solare. La produzione nel Regno Unito, ad esempio, ha raggiunto il picco di 9.68 gigawatt lunedì scorso, secondo un tracker sviluppato dall’Università di Sheffield in collaborazione con la National Grid.
Come riporta Bloomberg , la Germania ha registrato un record di 24 ore di 32,23 gigawatt nello stesso giorno. La Spagna, nel frattempo, ha raggiunto il picco con 6,34 gigawatt il 29 marzo, secondo l’operatore di rete nazionale Red Eléctrica de España. Si tratta del 7,4 per cento in più rispetto al record precedente stabilito a febbraio.
Anche la riduzione dell’inquinamento atmosferico ha probabilmente aiutato molto questi risultati. L’epidemia di coronavirus ha costretto molti cittadini europei a lavorare da casa e ad evitare viaggi non essenziali. Queste misure senza precedenti hanno ridotto drasticamente il traffico e, conseguentemente, la quantità di gas serra prodotta ogni giorno.
La primavera offre anche temperature quasi perfette per l’energia fotovoltaica. Contrariamente alla credenza popolare, i pannelli solari funzionano meglio in condizioni più fresche.
Anche il lento aumento delle installazioni solari – sia negli spazi residenziali che commerciali – ha sicuramente aiutato questi dati. La capacità è raddoppiata in tutto il continente l’anno scorso, secondo un rapporto di SolarPower Europa, con la Spagna leader di mercato con 4,7 gigawatt di distribuzione, seguita dalla Germania con 4 gigawatt e dai Paesi Bassi con 2,5 gigawatt.
L’interesse per il Regno Unito è, tuttavia, diminuito. L’ anno scorso il governo ha demolito un sistema di tariffe incentivanti che incoraggiava i proprietari di case ad acquistare pannelli solari e vendere parte dell’energia che producevano sulla rete nazionale. Tale decisione ha portato a un calo del 43 percento delle installazioni su piccola scala , secondo le statistiche pubblicate dal Dipartimento per le strategie aziendali, energetiche e industriali.
Tuttavia, come ricorda il rapporto, l’Europa è molto lontana dall’abbandonare del tutto i combustibili fossili. E quando a un certo punto la pandemia di coronavirus passerà, permettendo a più persone di lasciare la propria casa e viaggiare di nuovo in auto a gas, i risultati apprezzabili raggiunti verranno meno, o comunque segneranno nuovamente trend negativi.
Tuttavia, i dati registrati mostrano come sia ancora possibile rispettare il pianeta, con uno sforzo concertato di cittadini e politici.
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