Per costruire iPhone 8 64 GB Apple spende 247,51 dollari, somma che include esclusivamente parti e componenti, un costo praticamente identico ai 237,94 dollari stimati per iPhone 7 nella versione da 32 GB. La stima della spesa hardware sostenuta da Cupertino per iPhone 8 4,7″ corrisponde così a circa il 35% del prezzo di vendita in USA ma, come specifichiamo più avanti, si tratta di una somma da cui sono esclusi numerosi e importanti costi che invece Apple sostiene. Puntuale con i nuovi modelli arrivano le stime indicate in termine tecnico BOM, sigla di Bill Of Materials, in pratica l’elenco di tutti i componenti hardware, chip, cavi, chassis, fotocamere e quant’altro che compongono i nuovi iPhone 8.
Se per il modello iPhone 8 da 4,7” il costo hardware per Apple risulta identico o solo di poco superiore, il prezzo sale invece di più per iPhone 8 Plus. La società di analisi IHS Markit infatti rileva un incremento della spesa più significativo per parti e componenti dove upgrade e miglioramenti di Apple si sono fatti più sentire, quindi schermo, processore, fotocamere e chassis. Tutto ciò incide di più in iPhone 8 Plus che costerebbe a Cupertino 288,08 dollari, in salita rispetto ai 270,88 dollari di iPhone 7 Plus. Tra le stime dei prezzi riportati da AppleInsider spiccano la doppia fotocamera da 32,50 dollari e il nuovo processore Apple A11 Bionic da 26,90 dollari, ben 5$ in più rispetto ad Apple A10.
Anche IHS Markit rileva che gli iPhone 8 rappresentano modelli evolutivi della formula ormai consolidata impiegata da Apple per gli iPhone, indicando che la maggior parte delle novità, anche per hardware e costi, arriveranno con iPhone X.
L’uso del condizionale accompagnata dall’indicazione che si tratta di stime è d’obbligo perché il cosiddetto Bill Of Materials o BOM non prende in considerazione una lunga lista di altri costi fondamentali che Apple affronta. Sono infatti esclusi gli ingenti costi di ricerca e sviluppo, di produzione e assemblaggio, lo sviluppo del software, logistica e spedizioni e anche marketing e pubblicità. Per tutte queste ragioni non sorprende che nel 2015 Tim Cook abbia completamente bocciato questo tipo di stime dichiarando che in tutta la sua carriera non ne ha mai vista una che sia nemmeno vicina alla realtà.