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Il co-fondatore di Facebook invita a smembrare il social: ”Troppo potere nelle mani di Zuckerberg”

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Smantellare Facebook è un’idea che piace sempre più a molti. Elizabeth Warren, candidata democratica alle elezioni presidenziali Usa del 2020, ha già proposto di dividere i gruppi tech troppo grandi, affermazioni che fanno seguito al pressing da parte dei legislatori da tutto il mondo secondo i quali è necessario un ruolo più attivo dei governi e regolatori.

Tra le persone che ora propongono di smembrare Facebook c’è anche Chris Hughes,  co-fondatore di Facebook, che in un articolo sul New York Times evidenzia del potere “senza precedenti” nelle mani Mark Zuckerberg, che consente alla sua azienda di avere dà un’enorme influenza nell’area dell’innovazione e della concorrenza. A suo dire la privacy e l’attenzione degli utenti sono elementi diventati “ostaggio” del modello pubblicitario di Facebook.

Hughes, uno dei quattro compagni che condividevano la stanza con  Mark Zuckerberg ad Harvard, quando nei primi anni Duemila fu inventato il social network e che nel 2007 ha lasciato l’azienda per seguire la campagna di Obama seguente, ritiene che Zuckerberg ha nelle mani un potere inedito nella storia: «Non ci sono precedenti per la sua capacità di monitorare, organizzare e persino censurare le conversazioni di due miliardi di persone».

A suo dire il governo USA dovrebbe dividere Facebook in più società, annullare le acquisizioni di Whatsapp e Instagram e impedirne altre per un po’ di anni.

Il co-fondatore di Facebook invita a smembrare il social: ”Troppo potere nelle mani di Zuckerberg”

Per Hughes le autorità dovrebbero tra le altre cose regolare la società, ad esempio attraverso un’agenzia di vigilanza e l’istituzione di un sistema equivalente al GDPR europeo.

Ridare il controllo dei dati agli utenti. La risposta di Facebook non si è fatta attendere: Nick Clegg, ex vice premier britannico ora in forza l social, ha evidenziato che lo stesso Zuckerberg ha proposto nuove regole per internet (ma non lo smantellamento). Tutto ciò accade mentre Facebook rischia una multa di 5 miliardi di dollari della Federal Trade Commission per violazioni della privacy per la questione Cambridge Analytica.

Hughes evidenzia che “Troppo a lungo i legislatori si sono meravigliati della crescita esplosiva di Facebook e ignorato le loro responsabilità per garantire che gli americani siano protetti e i mercati siano competitivi”.

Non è la prima volta che ex colleghi di Zuckerberg invitano a dissociarsi dal social. Lo scorso anno, Brian Acton , l’uomo che insieme a Jan Koum, ha co-fondato WhatsApp, ha inviato gli utenti a cancellarsi da Facebook.

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