Tra le peculiarità dei nuovi iPhone 11, il chip U1 progettato da Apple e che usa tecnologia Ultra Wideband per il rilevamento spaziale, permettendo al dispositivo di localizzare con precisione gli altri dispositivi Apple che ne sono dotati, una sorta di GPS “a misura di salotto” che permette, ad esempio, di condividere un file con una persona usando AirDrop, puntando l’iPhone verso il suo per vederla in cima alla lista.
iFixit riferisce che U1 è un chip progettato da Apple e non il rebrand del Decawave Ultra Wideband DW1000 che alcuni avevano ipotizzato.
Il “teardown” del chip Decawave e dell’U1 conferma che Apple ha sviluppato in proprio la sa tecnologia. Apple, dunque, ora crea i SoC della serie Ax integrati nei vari iPhone, i chip W presenti nelle cuffie AirPods, Beats Solo3, Beats Studio3 e Beats X, il chip H1 presente nelle AirPods 2, il chip “factotum” T2 presenti nei Mac più recenti, e i SoC della serie S per l’Apple Watch.
L’U1 wireless è solo l’ultimo dei chip progettati dalla Mela. Decawave ha spiegato a iFixit che “Apple ha progettato il suo chip set conforme 802.15.4z interoperabile con quello di Decawave”. Dalle analisi eseguite da TechInsights per conto di iFixit emerge che il chip U1 di Apple è “completamente diverso” dal DW1000.
L’ ultra wideband è una tecnica di trasmissione che consente di trasmettere e ricevere segnali mediante l’utilizzo di impulsi di energia a radiofrequenza di durata temporale estremamente ridotta (da poche decine di picosecondi a qualche nanosecondo). Il concetto è simile al WiFi e al Bluetooth ma l’occupazione spettrale è molto ampia e la tecnologia di presta nelle applicazioni di trasmissione dati a grande velocità e piccola distanza e per applicazioni di misurazione della distanza fra un trasmettitore e un ricevitore.
Qusta tecnologia secondo molti osservatori potrebbe dare inizio a una nuova era della connettività e rendere superfluo o perlomeno complementare il Bluetooth.