Nell’ambito di un evento di settore che si è svolto a Taipei (Taiwan), il CEO di TSMC, CC Wei, ha ammonito in merito ai pericoli dei controlli eccessivi sull’export da parte dei governi, scelte che, a suo dire, possono intaccare la reciproca fiducia tra i Paesi.
Wei ha affermato che “i controlli sulle esportazioni e la messa al bando dei prodotti di Paesi stranieri distruggono produttività ed efficienza acquisite contestualmente alla globalizzazione, o per lo meno riducono i vantaggi possibili dal libero mercato”.
Wei ha fatto notare ancora che “la cosa più spaventosa è che la fiducia reciproca e la cooperazione tra paesi sta venendo meno”, spiegando che una situazione di mercato distorta porta a costi più elevati, esortando la politica a trovare soluzioni alternative.
Sempre più società cinesi sono indicate in “liste nere” degli Stati Uniti e si segnalano tensioni commerciali crescenti che riguardano decine di aziende cinesi tecnologiche, elencate nelle Entity List, entità alle quali si applicano “stringenti” misure che limitano “fortemente” l’accesso a software e tecnologie statunitensi.
Parlando di nuovi impianti produttivi, Wei ha ricordato che TSMC sta costruendo nuove fab (anche negli USA) principalmente per soddisfare la domanda dei clienti (Apple in primis) e non tanto per soddisfare le richieste dei governi stranieri. L’impianto produttivo che sorgerà in Giappone nella prefettura di Kumamoto è pensato – tra le altre cose – per aiutare Sony a fornire chip a Apple. Nella struttura in questione (visitata recentemente da Tim Cook) verranno creati sensori per le fotocamere dei dispositivi Apple e chip destinati all’ambito automotive.
Ricordiamo che ad agosto di quest’anno USA e Giappone hanno siglano un accordo storico, nell’ambito degli sforzi comuni per stabilire catene di fornitura di chip sicure a fronte delle tensioni tra Cina e Taiwan.