Il capo della sicurezza globale di Apple, Thomas Moyer, è stato scagionato da un giudice della California rispetto alle accuse di corruzione avanzate tempo addietro, secondo cui lo stesso Moyer avrebbe partecipato a uno schema per donare 200 iPad del valore di 75.000 dollari all’ufficio dello sceriffo della contea di Santa Clara in cambio di permessi per detenzione di armi nascoste.
A riportare la notizia è Reuters. Secondo le accuse presentate a novembre, Moyer avrebbe accettato di donare 200 iPad all’ufficio dello sceriffo in cambio di permessi per detenere armi nascoste per il team di sicurezza di Apple in una riunione del 2019. Inoltre, secondo i pubblici ministeri, Moyer ha agito su richiesta del vicesceriffo della contea di Santa Clara Rick Sung, che avrebbe minacciato di negare i permessi, a meno che gli fossero stati donati iPad.
Alla fine, il giudice della California ha ritenuto che le donazioni di iPad offerte da Moyer siano state solo un malinteso. Secondo il giudice, quando Moyer aveva offerto gli iPad, era convinto che i permessi fossero già stati rilasciati, e non che gli iPad fossero un requisito per il loro rilascio.
Il giudice Eric S. Geffon della Corte Superiore della Contea di Santa Clara ha scoperto che Moyer era in trattativa con l’ufficio dello sceriffo sui permessi da più di un anno al momento della riunione del 2019. A quel punto, ha scritto Geffon, le prove suggeriscono che Moyer credeva che i permessi fossero già stati approvati e che sarebbero stati rilasciati presto, a prescindere dalla donazione di iPad.
Il giudice Eric S. Geffon ha, inoltre, osservato che l’argomentazione contro Moyer è “pura speculazione” e “non supportata dal prove presentate al gran giurì”. Moyer, in una dichiarazione, ha ringraziato la corte per “aver dato a questo caso un’attenta considerazione e per avergli permesso di andare avanti con la sua vita”.
Ricordiamo che il caso fa parte di un caso più ampio riguardante molteplici accuse di corruzione contro il sottosceriffo Sung e il capitano Jensen. Apple non aveva commentato l’accaduto, ma nel novembre 2020 aveva risposto all’accusa di Moyer, chiedendo l’archiviazione del caso.
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