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Il British Museum digitalizzerà l’intera collezione per proteggersi dai furti

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Il British Museum –  uno dei più grandi e importanti musei della storia del mondo –  ha annunciato che digitalizzerà il suo intero patrimonio letterario e artistico, circa 8 milioni di oggetti che testimoniano la storia e la cultura materiale dell’umanità dalle origini alla contemporaneità.

A riferirlo è ARTNews spiegando che obiettivo della digitalizzazione è aumentare la sicurezza e allargare l’accesso al pubblico, ma anche scongiurare le richieste di rimpatrio di oggetti.

Il progetto prevede la registrazione di 2,4 milioni di record da caricare o aggiornare, con tempo stimato in cinque anni per il completamento del lavoro.

L’annuncio del museo arriva in concomitanza di notizie che riferiscono del recupero di 350 dei circa 2.000 reperti rubati dalla collezione negli ultimi anni e messi in vendita anche sul web. La digitalizzazione dovrebbe permettere di limitare problematiche di questo tipo, in molti casi furti avvenuti con la complicità di personale all’interno.

Il British Museum digitalizzerà l'intera collezione per proteggersi dai furti
Foto di Nicole Baster – Unsplash

L’ex cancelliere dello Scacchiere George Osborne, nel corso di una audizione davanti alla commissione parlamentare per la Cultura e i Media, ha dichiarato: “Siamo stati vittime di un’operazione condotta dall’interno”, riferendo che sono state adottate una serie di misure per rafforzare la sicurezza del patrimonio museale. Le misure includono un progetto per digitalizzare tutta la collezione, scelta che – tra le altre cose – fra renderà possibile l’accesso online a milioni di oggetti antichi.

I costi stimati per l’operazione di digitalizzazione sono di 10 milioni di sterline (circa 11,4 milioni di euro), denaro che non verrà chiesto ai contribuenti ma che si spera “di racimolare privatamente” (parola di Osborne).

A settembre di quest’anno, il museo ha attivato pagine web con dettagli di reperti rubati: monili in oro, gemme, pietre semipreziose e vetro, anelli, orecchini, bracciali, collane e altri oggetti provenienti soprattutto dal dipartimento di antichità greche e romane. La scoperta degli oggetti sottratti ha portato alle dimissioni del direttore del museo Hartwig Fischer e del suo vice, Jonathan Williams, al licenziamento del curatore senior Peter Higgs, e all’avvio di una indagine da parte di Scotland Yard.

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