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Il Brasile revoca il divieto di Telegram dopo due giorni

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La Corte Suprema del Brasile ha revocato il blocco di Telegram ordinato soltanto due giorni fa. L’amministratore delegato dell’app, Pavel Durov, è infatti intervenuto prontamente sulla questione spiegando che si era trattato di una specie di malinteso: pare infatti che quando il tribunale brasiliano aveva contattato la società in merito alle intenzioni di vietare l’applicazione nel Paese in quanto facilitava la diffusione di fake news, Telegram aveva prontamente risposto all’appello, ma la mail pare sia poi andata persa poiché la Corte avrebbe utilizzato un vecchio indirizzo email, non più attivo, per continuare la discussione.

Non ricevendo più risposta, il tribunale sarebbe quindi andato avanti ordinando il blocco dell’app. Compresa la situazione, Telegram ha rapidamente contattato la Corte Suprema per chiedere qualche giorno per riconsiderare la situazione e darle il tempo di rimediare al malinteso, allegando il nuovo rapporto richiesto. Nel frattempo, secondo le indiscrezioni, la società avrebbe ottemperato alle richieste della corte rimuovendo le informazioni riservate pubblicate sul canale del presidente Bolsonaro e cancellando i resoconti di un suo sostenitore che avrebbe diffuso disinformazione.

telegram brasile

Di conseguenza, in appena due giorni il giudice della Corte Suprema ha revocato il divieto, con il risultato che in realtà non è mai entrato in vigore perché si dava fino a cinque giorni di tempo ad Apple, Google e alle altre piattaforme in cui opera Telegram nel Paese per bloccare l’applicazione.

Telegram inoltre pare abbia nominato un rappresentate in Brasile che da questo momento in poi si occuperà di gestire la comunicazione in modo da poter rispondere alle richieste con maggiore tempestività. Ha anche apportato altre modifiche all’app nel Paese con la speranza di evitare che una situazione simile possa ripetersi, specie perché i funzionari pare siano preoccupati dalla disinformazione che potrebbe scaturire in vista delle elezioni generali di ottobre.

L’idea è quella di etichettare da un lato i post contenenti falsità e promuovere dall’altro le informazioni verificate. Saranno anche monitorati i 100 canali più popolari nel Paese che, stando alle dichiarazioni, rappresenterebbero il 95% dei post pubblici di Telegram visualizzati in Brasile.

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