Il governo belga ha deciso di non avvalersi delle app per il tracciamento dei contatti (contact tracing) come possibile strumento di aiuto per il contenimento della pandemia da coronavirus. A riferirlo è Reuters evidenziando il dietrofront del ministro delle Telecomunicazioni di Bruxelles, il liberale fiammingo Philippe De Backer. Il Belgio è stata una delle prime nazioni a spingere per lo sviluppo di un’app europea per combattere il coronavirus rispettando la privacy ma De Backer ora riferisce che l’idea è stata accantonata.
“Non c’è bisogno di un’app per il contact tracing, si può fare manualmente come si è fatto per anni”, ha spiegato il ministro sentito dal canale televisivo VRT. L’idea di un’app europea per combattere il coronavirus rispettando la privacy è partita dal Pan-European Privacy Preserving Proximity Tracing (PEPP-PT), 130 ricercatori che hanno dato vita a una iniziativa congiunta per sostenere l’uso delle app, indicate come cruciali per contenere i futuri focolai di coronavirus, dopo che le varie misure di blocco a livello nazionale riusciranno ad abbassare la curva di diffusione della pandemia.
Pochi giorni addietro il Commissione europea, in cooperazione con diversi partner, ha varato una piattaforma europea di dati sulla Covid-19 “Per consentire una raccolta rapida e un’ampia condivisione dei dati di ricerca disponibili”.
È stato sviluppato un pacchetto di strumenti dell’UE per l’uso con le applicazioni mobili di tracciamento dei contatti e allerta in risposta alla pandemia di coronavirus. In una raccomandazione della Commissione, il pacchetto di strumenti in queatione rientra “In un approccio comune coordinato a sostegno della revoca graduale delle misure di confinamento”.
Per la Commissione europea, “le applicazioni di tracciamento dei contatti, se pienamente conformi alle norme dell’UE e ben coordinate, possono svolgere un ruolo importante in tutte le fasi di gestione della crisi e in particolare quando i tempi saranno maturi per la revoca graduale delle misure di distanziamento sociale”. “Le applicazioni possono integrare il tracciamento dei contatti manuale esistente e contribuire a interrompere la catena di trasmissione del virus”. Il pacchetto di strumenti è corredato dagli orientamenti sulla protezione dei dati per le applicazioni mobili.
Tra le misure previste per l’implementazione delle applicazioni di tracciamento dei contatti e allerta, i seguenti requisiti essenziali:
- dovrebbero essere pienamente conformi alle normative dell’UE in materia di protezione dei dati e di tutela della vita privata
- dovrebbero essere implementate in stretto coordinamento con le autorità sanitarie pubbliche e approvate da queste ultime;
- dovrebbero essere installate su base volontaria e prontamente rimosse quando non più necessarie;
- dovrebbero mirare a sfruttare le più recenti soluzioni tecnologiche volte a rafforzare la tutela della vita privata. Probabilmente basate su tecnologia di prossimità Bluetooth, esse non consentono il tracciamento della posizione delle persone;
- dovrebbero essere basate su dati anonimizzati: le applicazioni possono allertare le persone che sono state per un determinato periodo di tempo vicine a una persona infetta affinché si sottopongano al test o si autoisolino, senza rivelare l’identità delle persone infette;
- dovrebbero essere interoperabili in tutta l’UE, affinché i cittadini siano protetti anche quando attraversano le frontiere;
- dovrebbero fondarsi su orientamenti epidemiologici convenuti e tenere conto delle migliori pratiche in materia di cibersicurezza e accessibilità;
- dovrebbero essere sicure ed efficaci.
La Commissione spiega che il pacchetto di strumenti “tiene conto delle migliori pratiche più recenti in materia di utilizzo delle applicazioni mobili di tracciamento dei contatti e allerta per affrontare la crisi”; il pacchtto si inquadra in un processo già in atto che prevede, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, la collaborazione degli Stati membri “per definire e perfezionare l’uso del pacchetto stesso e di altri strumenti pratici”. Questa prima versione sarà ulteriormente arricchita “in base alle esperienze degli Stati membri”.
Entro il 30 aprile 2020, le autorità sanitarie pubbliche valuteranno l’efficacia delle applicazioni a livello nazionale e transfrontaliero. Gli Stati membri dovrebbero riferire in merito alle misure intraprese entro il 31 maggio 2020 e renderle accessibili agli altri Stati membri e alla Commissione per una valutazione inter pares. La Commissione valuterà i progressi compiuti e pubblicherà relazioni periodiche a partire dal giugno 2020 e per tutta la durata della crisi, raccomandando azioni o la revoca graduale delle misure che non appaiono più necessarie.
A breve saranno rilasciati strumenti specifici co-sviluppati da Apple e Google che promettono di rendere possibile l’utilizzo della tecnologia Bluetooth per aiutare governi e autorità sanitarie a contenere i contagi, nel “pieno rispetto della sicurezza e della privacy degli utenti”.
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