Il 24 aprile si terrà un evento organizzato negli Usa da Spotify. Cosa succeder? Ci sono già numerose indiscrezioni al riguardo.
Apple con la sua musica in streaming accelera e Spotify non sta a guardare. La chiave per la crescita è negli utenti gratuiti, che possono essere comunque monetizzati in vari modi, e in un maggiore focus sulla parte mobile del servizio, perché poi è là che si consuma più musica. A giorni le novità dovrebbero prendere corpo in un rilancio delle app e del servizio di musica nordeuropeo.
Il cambio di passo è figlio della quotazione, avvenuta la scorsa settimana. Si tratta di una logica finanziaria più che di mercato: gli azionisti premiano e sono felici quando vedono una massiccia crescita di utenti, anche se questi non sono paganti. E quindi, anziché concentrarsi sulla parte di utenti che ascoltano a pagamento, si spinge verso la gran massa di quelli che non pagano. Così, il terzo che ci mette i soldi, fornisce il 90% dei 4,09 miliardi di euro di fatturato nel 2017 (a fine 2017 erano 157 milioni di utenti di cui 71 milioni a pagamento), ma gli investitori vogliono vedere crescere la percentuale di quelli che invece non pagano.
Con l’aggiornamento le playlist saranno più facili da raggiungere, gli ascoltatori free su mobile si muoveranno meglio nella app, e l’obiettivo di arrivare a 200 milioni di utenti per la fine dell’anno sarà forse raggiungibile.
Il conflitto principale di Spotify in questo momento non è tanto con Apple quanto con i musicisti e alcune etichette discografiche che sono molto arrabbiate con la società: il fatto che moltissima musica venga data via gratuitamente, senza un ritorno economico sensibile per chi la scrive e la performa, è giudicato male e gli artisti vorrebbero che invece le barriere venissero chiuse, magari con un sistema tipo quello di Apple o Amazon (da uno a tre mesi di prova e poi solo servizio a pagamento).
Il 24 di aprile tutti questi problemi verranno affrontati nella conferenza progammata da Spotify.