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Il 2018 di Apple, l’anno che ha cambiato tutto

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Gli anni pari nella produzione dei telefoni, cioè dispari nel calendario fino al 2017, nella tradizione dei telefoni di Apple sono gli anni della “S”. Del modello aggiornato e “veloce” (“speed”), come lo aveva definito Phil Schiller. Non solo. Però di prodotti e accessori nel 2018 ne sono usciti veramente tanti. Anche troppi, forse. O troppo pochi, se pensiamo a cosa manca (AirPower e Mac Pro, ad esempio, o aggiornamenti al MacBook Pro senza Touch Bar e al MacBook 12 pollici). Viene da pensare che ci sia più che altro un problema di messa in scena, che anche per noi giornalisti che di lavoro seguiamo quel fa Apple (e noi di Macity lo facciamo dal 1996) è importante e ci porta a sopra o sottovalutare l’andamento dell’anno in corso.

Per fortuna alla fine dell’anno possiamo metterci per un monento sopra la cronaca, aprire il taccuino del cronista e vedere cosa è successo. Al termine tiriamo le conclusioni.

Gennaio

Cominciamo con gennaio, che ha visto il rilascio di un po’ di aggiornamenti software: iOS 11.2.2 per proteggere Safari dal malware Spectre, iOS 11.2.5 (supporto a HomePod), macOS 10.13.2 di protezione a Spectre e Meltdown, tvOS 11.2.5 per Apple Tv e watchOS 4.2.2 per i telefoni. Un mese tutto di software, dunque. Non c’è più il keynote del MacWorld a San Francisco.

Il 2018 di Apple, un anno particolare

Febbraio

A febbraio un’altra ondata di aggiornamenti software (per tutti gli apparecchi) e arriva e il 9 febbraio esce ufficialmente HomePod che ad oggi non ha avuto la grazia di un interfaccia vocale in italiano.

Marzo

Marzo è molto più intenso: Si comincia con il primo evento per la stampa dedicato alla scuola, che si tiene a Chicago. Arriva il nuovo iPad 9,7 pollici con supporto per la Apple Pencil 1.0. Ma ci sono anche finalmente tastiera, trackpad e mouse in nero a disposizione non solo con iMac Pro ma anche come prodotti in vendita separatamente. E ovviamente c’è il problema delle batterie degli iPhone 6, che rallentano via software le prestazioni del telefono quando sono troppo degradate. È un brutto momento per le PR di Apple, ma viene avviato il programma di sostituzione a prezzo di costo delle batterie (che scade il prossimo 31 dicembre 2018). E ovviamente ci sono vari aggiornamenti software per Mac, iPhone e iPad, Apple TV e Apple Watch. Arrivano anche nuove cover per iPad Pro 10.5, cinturini e bracciali per gli orologi di Apple, e integrazioni software per quanto riguarda il segmento della scuola, con il framework ClassKit.

Il 2018 di Apple, un anno particolare

Aprile

Aprile è invece un mese lento. Vengono rilasciati gli iPhone 8 e 8 Pus Product(RED) (ma non c’è l’iPhone X, confermando che Apple lo ha immaginato come un prodotto limitato nel tempo). Arrivano anche un po’ di aggiornamenti software per la sicurezza, l’annuncio che il prossimo Mac Pro sarà modulare (ma senza una data di uscita) e infine l’informazione ribadita che le app a 32 bit di macOS stanno non saranno più compatibili con le future versioni del sistema operativo di Cupertino.

Maggio

Maggio Apple lancia AirPlay 2 per consentire soprattutto il supporto stereo degli HomePod (più di uno in parallelo) e multi-stanza. Inoltre, i Messaggi migrano nel cloud e adesso si integrano molto meglio con i differenti apparecchi Apple.

Il 2018 di Apple, un anno particolare

Giugno

Giugno è un mese super impegnato per Apple. È il mese della WWDC. Che si tiene a San Jose. Quest’anno però il focus non è sull’hardware, come negli anni passati. Con l’eccezione del bracciale “Pride” per l’Apple Watch. Vengono presentati iOS 12, watchOS 5, tvOS 12 e macOs 10.14 Mojave. Non ci sono prodotti commercializzati adesso, ma è la base per quel che succederà nei mesi successivi.

Luglio e Agosto

Luglio stava passando in silenzio, se non fosse stato per un annuncio singolare, fatto solo con dei comunicati stampa, alla fine del mese. È il lancio della versione aggiornata dei MacBook Pro da 13 e 15 pollici. Seguono una serie di inviti per la stampa a provare i nuovi prodotti, per l’Europa si va ad Amsterdam. Agosto si va tutti in vacanza.

Il 2018 di Apple, un anno particolare

Settembre

Settembre è un mese che parte fortissimo con l’evento “Gather round” allo Steve Jobs Theater di Cupertino. Arrivano iPhone XS, iPhone XS Max, iPhone XR (tutti con processore A12 Bionic) e Apple Watch Series 4. Arrivano anche le versioni aggiornate del sistema operativo, come annunciato alla WWDC. Escono dallo store di Apple invece gli iPhone SE e 6s. C’è anche un rapidissimo aggiornamento per watchOS che risolve un problema agli Anelli attività (e ai telefoni che si bloccano durante l’aggiornamento).

Ottobre

Ottobre arriva con l’evento di metà mese a Brooklyn, dove vengono presentati il nuovo MacBook Air 13, il nuovo Mac mini, ma anche i nuovi iPad Pro da 11 e 12,9 pollici che abbandonano la presa Lightning per la USB-C. Inoltre, arrivano le tastiere per i Pro, parte Group FaceTime e viene attivato il supporto dual SIM ai telefoni di Apple che utilizzano la eSIM. Ah, c’è anche il dongle per l’audio dell’iPad che non hanno più il mini jack audio. E c’è anche la nuova Apple Pencil 2, che non è retrocompatibile con i vecchi iPad Pro o iPad 9.7, né le vecchie penne sono “avan-compatibili” con gli attuali iPad Pro.

Il 2018 di Apple, un anno particolare

Novembre

Novembre è il mese in cui ufficialmente vengono commercializzati i prodotti annunciati a Brooklyn, mentre arriva, zitto zitto, anche il MacBook Pro 15 con Radeon Pro Vega 16 o 20. E vengono fatti anche annunci minori, come nuovi cinturini e bracciali per Apple Watch, incluso uno Sport Loop Product(RED).

Dicembre

Siamo arrivati a dicembre. Che comincia colmando una strana anomalia. Apple finalmente rilascia la cover di protezione trasparente per iPhone XR. Strano il ritardo anche perché Apple fa un sacco di soldi con i prodotti accessori originali. Ci sono aggiornamenti per le differenti versioni dei sistemi operativi, che chiudono l’anno a macOS 10.14.2, iOS 12.1.1, tvOS 12.1.1, watchOS 5.1.2 e HomePod 12.1.1. Anche se arriva un ultimo aggiornamento di iOS 12.1.2 per eliminare alcuni bug delle eSIM (che abbiamo provato in esclusiva negli Usa) e soprattutto risolvere un problema di brevetti con Qualcomm in Cina e in Europa.

Il 2018 di Apple, un anno particolare

Conclusioni

Allora, alla fine di questa lunga carrellata, cosa possiamo dire? Cominciamo con osservare che Apple ha rimesso in bolla quasi tutte le sue linee di prodotti e aggiornato, potenziato e aggiustato il software. Ci sono delle mancanze, come abbiamo visto. Non c’è ancora il Mac Pro modulare e il sistema di alimentazione senza fili per i prodotti Apple è problematico e non viene fuori: AirPower non è pronto.

In generale, c’è una più ampia preoccupazione per i prezzi dei prodotti Apple, che non scendono e anzi tendono a salire. Questo rispecchia le migliorate specifiche dei prodotti di base, e una decisione di Apple molto logica, cioè eliminare le configurazioni che nessuno sceglie perché troppo limitate. Però ciò non toglie che i prodotti di Apple continuano a comandare un prezzo tra i più alti del mercato.

Infine, una valutazione su iOS, iPad e l’enpasse con il Mac. Mentre è evidente che gli iPhone vanno bene così – ed è una fortuna perché fanno da soli due terzi del fatturato dell’azienda – c’è da dire che la lotta collo a collo tra Mac e iPad (Pro) è positiva, perché spinge l’innovazione, ma non aiuta a capire bene dove si sovrappongono gli ambiti delle due linee di prodotto che cosa dovrà succedere. Soprattutto lo abbiamo osservato provando il nuovo iPad Pro 11, macchina strepitosa dal punto di vista hardware ma severamente limitata da quello software. L’iPad di domani con l’OS di ieri.

Proveremo, nel corso del 2019, a usarla più seriamente come computer da lavoro in mobilità. Ma rimane un problema: il suo sistema operativo è inadeguato. La risposta però non è banale, perché potenziare iOS anche come sistema di personal computing vuol dire uccidere macOS. Oppure no? Vedremo l’anno che verrà.

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