L’anno appena iniziato potrebbe essere quello che consacrerà definitivamente la tecnologia universal serial bus (USB) denominata USB Type-C (con riferimento ai cavi) o USB 3.1 (quando si fa riferimento alle specifiche tecniche). Vari produttori hanno avviato la produzione di cavi specifici a settembre dello scorso anno e non dovrebbe tardare l’invasione sul mercato di nuovi prodotti. L’USB Implementer’s Forum (USB-IF ha denominato lo standard USB 3.1 “SuperSpeed” per vari motivi: consente il raddoppio della larghezza di banda (fino a 10 Gbps), vanta un connettore reversibile, integra funzionalità per il trasporto di alimentazione con potenza fino a 100W, oltre ad offrire funzionalità DisplayPort per la connessione di display HD.
Apple dovrebbe potrebbe implementare il supporto al nuovo standard nei primi MacBook che saranno presentati nel corso del primo semestre dell’anno e sulla carta sono molti i vantaggi, alcuni dei quali non faranno rimpiangere il non troppo fortunato standard Thunderbolt appoggiato (senza troppa convinzione) da Apple/Intel. Le connessioni USB 3.1 sono, come già detto, reversibili e, similarmente a quanto possibile con i cavi Lightning di Apple, possono essere collegati senza preoccuparsi dell’orientamento. Il design è simmetrico è solo leggermente più grande (+15%) rispetto al connettore microUSB tipico che si trova in alcuni smartphone, fotocamere e stampanti.
A rendere interessare l’ultimo standard USB è la sua retrocompatibilità: connettore a parte, i dispositivi più novi potranno eventualmente essere connessi a porte di vecchia generazione semplicemente usando un cavo di precedente generazione. Il nuovo standard promette maggiore velocità e, in teoria, il trasferimento dei dati richiederà la metà del tempo rispetto a ora, permettendo dunque maggiori velocità nel trasferimento di musica, filmati, foto, sincronizzazioni.
La potenza massima di 100W, porta l’intensità di corrente (massima) a 5A e la tensione da 5 a 12 o 20V: un passo avanti notevole considerando che l’USB 1.1 toccava 5V e 150mA (0.75W), l’USB 2.0 raggiunge 2.5W e 500mA e l’USB 3.0 si spinge fino a 4.5W e 900mA. L’alimentazione è bidirezionale e sarà dunque ad esempio possibile ricaricare una tastiera senza fili passando da un tablet collegato alla porta USB (o viceversa). La funzionalità denominata power delivery (USB PD) mode, permette di regolare automaticamente il consumo: se colleghiamo uno smartphone al computer, questo assorbirà più energia possibile per ricaricarsi più in fretta; se colleghiamo anche un dispositivo RAID via USB, sarà quest’ultimo ad avere maggiore priorità, lasciando eventualmente in secondo piano lo smartphone. Tali funzionalità non mancheranno di essere utilizzate da produttori e dovremmo vedere dock USB specifici.
Anche le funzionalità che riguardano il video sono interessanti e in particolare l’Alterante Mode permetterà all’UBS 3.1 di trasferire non solo dati, ma anche flussi audio/video ad alta risoluzione. Qualche mese addietro VESA (Video Electronics Standards Association) ha annunciato la DisplayPort Alternate Mode, modalità che consentirà di trasmettere segnali audio/video (fino a 5K) sfruttando un cavo USB Type-C. L’utente potrà collegare un display Ultra HD con lo standard DisplayPort 1.2a o schermi 4K-5K sfruttando lo standard DisplayPort 1.3. È anche possibile sfruttare più flussi DisplayPort contemporaneamente, usando una, due o quattro linee USB SuperSpeed Type-C per il segnale DisplayPort, anche mentre si trasferiscono dati e alimentazione per ricaricare un dispositivo.
I connettori USB Type-C sono, in definitiva, molto interessanti; come sempre saranno i consumatori finali stabilire se la tecnologia sarà un successo o no. Le premesse ci sono tutte: se si diffonderà e con quale rapidità lo farà, è ancora presto per dirlo.