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IK Multimedia compie 20 anni: da Modena alla Cina e ritorno

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Quando Enrico Iori e Davide Barbi cominciarono la loro attività in ufficio nel centro di Modena 20 anni orsono avevano chiaro l’obiettivo di fare qualcosa di unico nel mondo della musica “elettronica”, ma mai si sarebbero immaginati di arrivare dopo anni e anni di crescita a essere a capo dall’azienda più ricca e conosciuta nel mondo della tecnologia come esempio da seguire nel campo delle App e dello sviluppo dell’ecosistema Apple.

Di IK multimedia abbiamo parlato spesso su queste pagine, del resto condividiamo praticamente la data di nascita (22 Gennaio 1996 per Macity e 29 Marzo 1996 IK) e una piccola parte del pubblico italiano che utilizza gli strumenti con la Mela di Cupertino e abbiamo apprezzato anche direttamente come utenti i primi software per la masterizzazione e la produzione musicale che erano tra i primi prodotti dell’azienda.

In questi anni abbiamo incontrato Iori, Barbi e il loro staff anche in occasione della partecipazione agli eventi dedicati agli appassionati Apple come i primi Mac Day di Modena. IK Multimedia è diventata poi una tappa abituale alle manifestazioni Apple e dintorni in giro per il mondo a cominciare da Apple Expo Parigi nel 2000 fino al CES 2016 di quest’anno.

In tutto questo tempo abbiamo visto crescere l’azienda con delle innumerevoli serie di successi, di prodotti software e poi hardware, di grandi e piccoli e accessori che hanno trovato il boom a livello di numeri con il successo degli iPhone. IK è stata una delle prime a saper cogliere la potenzialità della piattaforma iOS per portare nelle tasche degli utenti le capacità di creare, eseguire e riprodurre musica con accessori accessibili sia per facilità d’uso, sia per prezzo.

Non si tratta solo di una visione del futuro; come ogni progetto che diventa grande, dietro IK Multimedia ci sono anche due fattori importantissimi: la passione per le cose che si costruiscono e la capacità di commercializzarle ad un pubblico che cresce di anno in anno.

La passione di Iori e dei suoi collaboratori ovviamente è quella per la musica in tutte le sue declinazioni: dalla registrazione, all’esecuzione, alla creazione di librerie di suoni campionati da orchestre alla campionatura di amplificatori vintage; ogni respiro dell’idea “musica” ha una sua corrispondenza nella produzione di IK Multimedia e se c’è un tipo di musicista che ancora non ha un dispositivo dell’azienda che possa farlo suonare state sicuro che è già nella testa dei “ragazzi” di Modena.

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Enrico Iori al CES 2016

In questi ultimi anni il volto di IK Multimedia per noi è sempre stato quello di Fabrizio Testa, direttore commerciale e della dolce Tiia Hassinen, responsabile delle pubbliche relazioni; con loro abbiamo vissuto simpatici momenti all’apertura e alla chiusura delle fiere dedicate all’elettronica consumer. Con Fabrizio nelle scorse settimane siamo riusciti finalmente a compiere un tour del settore direzionale e produttivo di Modena in una fase di trasformazione della sede centrale dell’azienda e conoscere in qualche modo il segreto di questo successo attraverso altri volti e luoghi…

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La sede di IK Multimedia non è più collocata in quel piccolo ufficio in centro ma nella zona Industriale di Modena in un’area che probabilmente è stata urbanizzata alla fine degli anni ’70 e conta non solo capannoni prefabbricati ma anche palazzine in mattoni come quella che nasconde l’ingresso degli uffici amministrativi dell’azienda: è qui che iniziamo il tour con Fabrizio partendo dalla sala d’aspetto che ha un fantastico divano rosso stile American Graffiti e confina con un’area riunioni che è una sorta di sala trofei.

Nella stanza potete trovare tutti i software di IK dal 1996 ad oggi e pure le ultimissime versioni delle scatole che andranno a riempire gli Apple Store di tutto il mondo con la facciata più neutra e bianca rispetto al rosso tradizionale di IK. Già perchè nel caso non lo sapeste, da anni i prodotti dell’azienda modenese sono presenti in tutti i negozi ufficiali Apple sparsi per il pianeta, da quello del Carousel du Louvre al Fashion Mall di Las Vegas, segno di una qualità costantemente apprezzata e della capacità di stare al passo con le richieste dell’utenza e degli alti standard di packaging e contenuto di Cupertino.

Dalla sala dei “trofei” si passa direttamente all’area di sviluppo e registrazione ancora collocata nella vecchia palazzina negli spazi liberati dopo lo spostamento di metà 2015: qui troviamo decine di ingegneri e tecnici che da una parte studiano i nuovi software e i nuovi prodotti e dal’altra quelli che si preoccupano di campionare strumenti, ricreare sinth virtuali, insomma di creare la “biada digitale” per far lavorare al meglio i cavalli di razza della produzione software.

Alla guida di questa sezione di IK c’è Davide Barbi, CTO, che troviamo nella sua mega postazione alla prese con un prodotto che sarà sul mercato nelle prossime settimane: iLoud micro monitor, una coppia di monitor da studio “trasportabili” dalle dimensioni adatte ad entrare dentro uno zaino senza perdere la qualità audio e le caratteristiche utili a chi fa musica ovunque sia in fase di produzione che di missaggio.

I nuovi monitor sono lo specchio della capacità di IK Multimedia di scoprire nuove aree di prodotto e soprattutto di capire velocemente quali sono le esigenze di un mondo sempre più mobile e digitale.

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Ma non si tratta solo di hardware: le App realizzate in questi anni sono più di 70 tra iOS e Android con oltre 25 milioni di download totalizzati alla fine del 2015. IK è sicuramente una delle aziende che più ha capitalizzato sull’ecosistema di Apple prima e di Google/Android poi, creando una circolazione che non ruota soltanto attorno alle proprie creazioni ma anche alla proposta, per i propri clienti, di tutto un universo di software compatibile in grado di estrarre le capacità infinite del proprio hardware in settori e modalità che una sola azienda non è in grado di seguire direttamente.

Fabrizio ci porta verso il fianco della palazzina e ci fa attraversare un’area piena di strumenti proprio davanti alla camera insonorizzata dove vengono effettuate le registrazioni dei suoni che andranno a far parte delle librerie di IK… si lavora di continuo per aggiugere strumenti nuovi e d’epoca, adatti per la musica elettronica ma anche per un apporto “etnico” alle musiche dei clienti.

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Ma se al piano terra troviamo un assaggio di questo patrimonio strumentale “analogico” che viene trasformato in digitale…

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…la “sala del tesoro” è nei sotterranei della palazzina: custodito da una serie di cancelli e sistemi di sicurezza c’è un enorme garage il cui contenuto farebbe morire di invidia qualunque appassionato di musica della terra: decine di amplificatori di ogni età, epoca e marca dai classici Marshall a coloratissimi Orange, organi Hammond e farfisa, strumenti di ogni foggia o genere utilizzati in questi anni per la campionatura sia di suoni che di effetti sono stati comprati ad aste, su eBay o da appassionati per poter essere immortalati all’interno dei software di IK… sono li’ davanti a noi nella loro pura essenza analogica (o se vogliamo pre-digitale), possiamo ammirarli e accarezzarli in una sorta di ri-cognizione della storia della musica degli ultimi 60 anni.

Dal garage passiamo a due altre aree di IK Multimedia che sono state aggiunte solo di recente per andare incontro alla continua espansione dell’azienda: con un fatturato in crescita di oltre 20 milioni di Euro e con il 95% della produzione venduta all’estero c’era bisogno di curare più da vicino ogni singolo aspetto della produzione e della distribuzione. E così mentre attraversiamo il cortile che divide la vecchia IK dalla nuova incontriamo un personaggio emblematico di questa trasformazione: la signora Melotti, una simpaticissima settantenne che ci accoglie con affabilità tutta emiliana; Fabrizio ci spiega che è la madre di Iori e che è in qualche modo la responsabile del ritorno in italia della gran parte della produzione hardware di IK multimedia dopo un periodo di outsorcing in Cina.

La signora Melotti era tra i fondatori insieme al marito Paolo Iori, al tempo insegnante in uno studio tecnico, di una azienda nata in un garage nel 1971 che produceva foto sensori per l’industria della ceramica, i primi del genere in un processo produttivo che da sempre utilizzava sensori meccanici.

Con l’esperienza di una capacità produttiva di lungo corso “in famiglia” è stato naturale riportare IK ad occuparsi direttamente dell’assemblaggio della componentistica e della realizzazione del prodotto finale nell’area industriale emiliana piuttosto che dalle parti di Shenzen: in questo modo sia il controllo qualitativo che la flessibilità produttiva che i costi di importazione e dogana sono ottimizzati e IK può dedicare le proprio forze a progettare, prototipare e costruire nuovi dispositivi con una versatilità e immediatezza sconosciuta a chi deve gestire il processo viaggiando tra un continente e l’altro.

E così dopo una visita al vicino reparto produzione che adotta i sistemi di assemblaggio di Siemens basati sulle ormai classiche “rolle” con componenti elettronici a montaggio superficiale ci trasferiamo nel nuovo stabilimento dove IK gestisce il design, l’assemblaggio finale, l’inscatolamento, l’immagazzinamento e la spedizione finale dei suoi prodotti.

Nei nuovi ambienti troviamo non solo nuovi prodotti ma anche tantissimi giovani tecnici al lavoro: esperti di elettronica, musica, cad, prototipazione, in grado di gestire la nascita, lo sviluppo e la produzione di una tastiera, di un sistema di registrazione e persino di un “normale” cavalletto per i selfie con le idee originali e particolari tutte italiane.

In una delle grandi stanze Fabrizio ci mostra una “vera” stampante 3D che viene utilizzata per trasformare le idee dei designer in prodotti semi-finiti da provare e studiare insieme a tutto il team di sviluppo.

Il tour si conclude ovviamente nell’area di immagazinamento e spedizione anche qui con sistemi di “archiviazione” multipiano ad elevata automazione che aiutano il personale a gestire una varietà di prodotti notevole ed in continua evoluzione: nel 2015 siamo a quota 25 solo per l’hardware.

Ci lasciamo con Testa davanti al piazzale di fronte alla nuova sede: due grandi pacchi pieni di dispositivi e software IK sono pronti per partire verso qualche catena di negozi negli Stati Uniti… è in questo piazzale che una gran parte del team (120 impiegati tra Italia, Nordamerica, UK e Asia) saluta i suoi fan nel video realizzato per il ventennale di una impresa che fa onore all’inventiva e alla capacità di fare industria e reale innovazione in Italia.

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