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Primo Tweet italiano finisce in tribunale: è di Maurizio Gasparri

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Il primo caso in Italia di una azione legale che parte da un messaggio su Twitter coinvolge due politici, uno dei quali molto noto, Maurizio Gasparri. Il vice presidente del senato corre il rischio di finire davanti ad un giudice, seppure di pace, per uno scontro avuto  con Riccardo Puglisi, ricercatore di Economia all’Università di Pavia, ma anche membro della direzione nazionale del movimento di Corrado Passera «Italia Unica».

La vicenda è iniziata nel 2013. In risposta ad una utente Twitter che sottolineava la validità delle politiche di Ciampi in fatto di lotta alla mafia, Gasparri rispondeva bollando l’opera di Ciampi come quella di qualcuno dalla parte sbagliata «che affondò la lira e si arrese alla mafia». Puglisi ironizzava allora su Gasparri («mi ricordo quando @gasparripdl prese “mercati interbancari” per “mercati dei Balcani”). suscitando una reazione piccata del rappresentante di Forza Italia. Il vicepresidente del senato relicava a Puglisi con un non troppo elegante  «Ignorante presuntuoso fai vomitare».

Il messaggio, a dire il vero, non era un tweet pubblico ma un messaggio diretto. Ma Puglisi si riteneva insultato, fotografava e poi retwittava il messaggio, suscitando l’ira del politico Gasparri che minacciava una querela. Querela che poi non arrivava, mentre veniva presentata quella del ricercatore pavese. Gasparri minimizza in una intervista al Corriere: “Manco me lo ricordo cosa risposi. Fatto sta che mi arrabbiai e minacciai di denunciarlo. Lui se la fece sotto e mi denunciò. Allora io andai in questura a Roma”. Poi aggiunge «Se va avanti questa inchiesta, chiederò che si facciano processi per tutti quelli che mi hanno insultato finora. Potrei campare di rendita con tutte le offese che ho ricevuto. Non l’ho fatto finora, ma se è così, ne faccio un caso. E vediamo come finisce».

 

Ora Gasparri è accusato del reato di ingiuria e rischia la reclusione fino a 6 mesi o una multa; al momento però non esiste una giurisprudenza in merito all’ingiuria attraverso i social network e l’esito della querela di Puglisi potrebbe creare un interessante precedente soprattutto nei confronti dei cosiddetti “haters” ovvero tutti coloro che sfruttano i social network per riversare la loro rabbia a insulti a profusione e senza ritegno nei confronti di altri utenti.

Il fatto che si trattasse di un messaggio diretto non pubblico potrebbe rappresentare una via di fuga per Gasparri ma sarà comunque interessante seguire la vicenda per capire come verranno interpretate tali dinamiche alla luce dei nuovi media.

Gasparri, lo ricordiamo, è un fervente utente di Twitter, molto presente sul social network con centinaia di messaggi ogni mese. Certamente la maggior parte di essi sono frutto di una sua attività diretta e personale, al contrario di quel che fanno altri politici ci si affidano alle segreterie o ad addetti social. In passato suoi messaggi sono già finiti all’attenzione del pubblico; lo scorso autunno, ad esempio sui giornali  si era avuta notizia di uno scontro proprio via Twitter tra il politico e una fan di Fedez, che si era successivamente rivelata una adolescente. Durante i mondiali aveva postato un tweet con il quale prendeva in giro gli inglesi (sconfitti dall’Italia all’esordio del campionato) in maniera molto esplicita, suscitando le reazioni di alcuni giornali britannici.

 

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