Ha 24 anni, viene da Giarre, in provincia di Catania, e la sua storia è l’esempio di come il neonato Mac App Store – un po’ come il fratello più grande per iOSa – sia una metafora alla rovescia di come vanno le cose nel nostro Paese per i giovani: basta un’idea, anche semplice, la capacità e la forza di volontà per realizzarla, ed è possibile farcela.
Si tratta di Daniele Murabito, sviluppatore di iFototessere, l’applicazione che piano piano ha scalato la classifica, proponendo una soluzione per l’assillo della creazione di fototessere, che tedia qualunque cittadino debba fare un documento, un tesserino sportivo, un abbonamento: insomma un ritratto in miniatura in serie di piccole dimensioni. Certo l’operazione si può effettuare con degli editor di immagini, ma quanto si impiega nel processo e quanto tempo si può risparmiare con una applicazione che costa solo 79 centesimi?
– iFototessere – racconta Murabito – è nato dall’incontro di una mia grande passione, il Mac (che ormai da 4 anni è il mio compagno di avventure con il quale passo tante notti insonni), e di un mio grande sogno: aprire un’attività tutta mia, che ho chiamato Worksdem.
Daniele, come ti sei avvicinato al mondo della programmazione e dello sviluppo software?
Mi sono diplomato all’istituto tecnico industriale come perito informatico: un percorso formativo importante che mi ha dato le basi per fare i primi passi nel mondo in cui lavoro da circa sei anni.
Tu ti occupi anche di internet. Quanto della tua conoscenza dei linguaggi web e di PHP ti è servito per iniziare a programmare su Mac?
Chi programma sa benissimo che la logica rimane invariata, anche se il linguaggio cambia. Grazie alle nozioni di base acquisite nel periodo scolastico, ho voluto approfondire l’Objective-C. Credo che proprio la volontà di impegnarsi su ciò che appassiona di più sia un elemento fondamentale.
Insomma ancora una volta parli di passione. Ma al di là degli aspetti emozionali, che prospettive di crescita economica vedi nella piattaforma Mac OS X?
Tutto sta nel creare applicazioni di qualità che non esistono ancora nel Mac App Store, che semplificano il lavoro dell’utente medio e che vanno in contro alle sue esigenze. Seguendo queste regole su mMc Os X è possibile anche per noi indipendenti giocare ad armi pari con le grandi software house, con alle spalle strutture internazionali.
Ma allora raccontaci di come ti è venuta l’idea di iFototessere. Hai impegnato molto tempo per passare dal concept alla presentazione su Mac App Store?
L’idea è nata da mio padre, che amando la fotografia mi fece notare che non esisteva un programma semplice e intuitivo come iFototessere. Inizialmente l’ho considerato un progetto personale, al quale lavorare nel tempo libero. Non mi aspettavo di avere un così grande successo, anzi, dalle pagine di Macitynet vorrei ringraziare tutti coloro che hanno scelto la mia app. Credo più o meno di averci messo due settimane. Poi ci sono stati i passaggi per la pubblicazione. Confrontarsi con la realtà di Apple, non è stato affatto problematico. Loro forniscono delle linee guida: basta seguirle e non ci sono intoppi.
Che vantaggi può avere un piccolo sviluppare dal sistema di Mac App Store? Pensi che possa essere un altro esempio di come Apple sappia fare da pioniera e che i consumatori, alla fine, scelgano questa strada, rinunciando ai programmi “confezionati”?
I vantaggi sono sicuramente innumerevoli, in quanto il Mac App Store è un “trampolino di lancio” che dà molta notorietà a chi se la sa guadagnare. E poi, quello che ho potuto notare durante questi anni è che le persone cercano la semplicità e la qualità, elementi fondamentali che possiede il Mac App Store. Con un click paghi l’applicazione e te la ritrovi posizionata sulla dock. Questo sistema lo trovo geniale e sopratutto alla portata di tutti, anche degli utenti meno esperti.
Adesso iFototessere è arrivata alla versione 2.0 e c’e’ la prima traduzione in inglese: perché hai scelto questo percorso piuttosto che quello inverso come è comune per gli sviluppatori? E che altre novità ci sono in questa release?
Beh, visto il successo avuto in Italia, ho deciso di venderla negli store di tutto il mondo, ecco perché l’inglese. Poi ho fatto alcune migliorie, migliorando l’interfaccia, la gestione della stampa e la possibilità di scegliere il numero di fototessere da salvare. Un’altra innovazione importante, di fatto quella che mi ha permesso di vendere all’estero, è l’introduzione di nuovi formati, oltre quello “europeo” di 4,5×3,5 cm.
Senza fornire spunti alla concorrenza… hai in preparazione altre applicazioni per il Mac App Store sull’onda di questo primo successo?
Sì. Attualmente sto lavorando ad un nuovo progetto, insistendo nel settore fotografico.