Mentre il mondo attende l’impiego degli schermi pieghevoli in dispositivi commerciali, i fan di Apple hanno già scatenato l’immaginazione con il misterioso e affascinante iWatch: ovunque si guardi lo scenario non cambia: sembra che i display pieghevoli presto entreranno a far parte della nostra vita. Per queste ragioni iFlex, il concept di smartphone ideato in Italia da Christian de Poorter, nato in Francia ma da sempre italiano per residenza e adozione, offre una sguardo in anteprima sul futuro. Samsung ha mostrato come è possibile rendere flessibili i display ma finora nessuno si è spinto fino a immaginare la completa integrazione in un dispositivo pensato per l’impiego quotidiano e poi ancora a immaginare i possibili e interessanti nuovi scenari d’impiego.
In calce in questo articolo inseriamo una galleria fotografica dei rendering creati da de Poorter Design, lo studio di un amico di vecchia data di Macitynet e, naturalmente, fan storico di Cupertino. Il nome iFlex d’altronde non lascia dubbi con un richiamo diretto ai prodotti “i” di Apple. Nel suo concept Christian ha immaginato come sfruttare appieno e al meglio i display pieghevoli, massimizzandone la proprietà principale della flessibilità ma anche quella di poter offrire un unico grande display, senza soluzione di continuità, una volta che il dispositivo è aperto e in posizione di utilizzo.
Non solo: iFlex sfrutta la flessibilità anche quando il dispositivo è chiuso, quando è ripiegato su sé stesso per il trasporto, con la possibilità di ripiegarlo anche nell’altro senso, verso l’esterno, per trasformarsi in un dispositivo in grado di essere appoggiato su un tavolo o un’altra superficie piana. Quale che sia la modalità d’uso di iFlex, gli sviluppatori possono sfruttare questa versatilità per creare app ad hoc, che Christian ha battezzato flexApp. Un nuovo tipo di app in grado di sfruttare non solo lo schermo interno con iFlex completamente aperto, ma anche per trarre il massimo vantaggio in termini di funzioni quando iFlex è ripiegato in due, con tutte le parti del display pieghevole in mostra.
Così con una flexApp è per esempio possibile visualizzare il nome del relatore su una parte del display, quella rivolta al pubblico e, nell’altra metà dello schermo il tempo rimanente per il proprio intervento e i promemoria del discorso, nella metà rivolta verso l’utente. Ancora, potrebbe arrivare una flexApp per il trucco assistito in digitale per le donne, o una flexApp per trasformare lo smarpthone iFlex in una perfetta sveglia per il comodino con allarme disattivabile con un tap sulla sommità. Il doppio schermo pieghevole di iFlex potrebbe avere applicazioni molto interessanti anche per il gaming, infine nulla vieta di applicare questo concept non solo agli smartphone ma anche ai tablet e perché no ai notebook.
Come tutti i concept riusciti iFlex cattura l’interesse degli appassionati di tecnologia per l’eleganza e la semplicità delle linee e delle soluzioni di design, anche qui emerge la passione di Chris per il mondo della Mela, inoltre porta ad immaginare nuove funzioni e i nuovi scenari di impiego. Chissà se qualcuno dei colossi in battaglia in campo mobile risulterà interessato all’iFlex di de Poorter Design.
Ringraziamo Christian de Poorter per i materiali su iFlex: per ulteriori informazioni è possibile visitare Futurix.it.