Il commento di iFixit sul problema della tastiera MacBook e MacBook Pro è una stroncatura completa delle scelte hardware e di design di Apple dal 2012 a oggi in campo di computer portatili. La campagna di riparazione gratuita per la tastiere di MacBook e MacBook Pro è giudicata come troppo poco e troppo tardi, una soluzione cerotto che non risolve il vero problema.
Di più: il flop delle tastiere MacBook e la costosa campagna di riparazione di Apple viene paragonata al richiamo e ritiro dal mercato di Galaxy Note 7 con batteria esplosiva.
In entrambi i casi per Kyle Wiens co-fondatore e CEO di iFixit i costruttori hanno sacrificato tutto sull’altare del design perché se MacBook e Galaxy Note 7 fossero stati riparabili i loro problemi avrebbero potuto essere risolti in modo molto più rapido e molto meno costoso. Sotto questo punto di vista le prime due vittime dei costi dovuti alla non riparabilità sono proprio Apple e Samsung.
Nell’articolo iFixit si prende la sua rivincita e qui non può che venire in mente la battaglia per il diritto alle riparazioni fai-da-te che in USA cerca firme e sostegno per trasformarsi in legge nel maggior numero possibile di stati.
iFixit è tra i principali sostenitori e in caso di vittoria i colossi IT ma non solo loro sarebbero costretti a rendere pubblici e liberamente disponibili manuali di riparazione e parti di ricambio, ora invece esclusiva di centri di riparazione ufficiali.
Apple insieme a numerose altre multinazionali si oppone al diritto alla riparabilità in base soprattutto a due idee: maggior sicurezza per gli utenti per componenti originali e manodopera specializzata, oltre alla divulgazione di informazioni e dati che avvantaggerebbero la concorrenza.
La rivincita di iFixit arriva ora, quando l’ultimo portatile Apple considerato riparabile è datato 2012, macchina che lo stesso Wiens utilizza ancora oggi con soddisfazione, portatile che aveva ottenuto da iFixit un voto di 7 su 10 per riparabilità. Valutazione crollata con le macchine presentate dal 2013 in poi che sono passate prima a 2 su 10 e poi a 1 su 10.
Tra le motivazioni anche la tastiera, questo a partire da MacBook 12″ del 2015: cambiare un singolo tasto può essere difficoltoso ma possibile, ma se a bloccarsi è la barra spaziatrice non c’è nulla da fare.
Una GIF che riportiamo in questo articolo dimostra che basta un singolo granello di sabbia all’interno del meccanismo Butterfly di prima o seconda generazione per rendere il pulsante inutilizzabile. Ma dato che la tastiera non è né riparabile né sostituibile singolarmente, occorre cambiare l’intero pannello superiore che include tastiera, batteria, speaker e persino trackpad, una operazione lunga e costosa anche per Apple.
Le conclusioni sono piuttosto demoralizzanti per qualsiasi appassionato Apple. Per iFixit Apple è malata di «Anoressia del design: rendere un prodotto sempre più sottile al costo di praticità, funzionalità, riparabilità e ambiente».
La stroncatura di iFixit si unisce così al lamento degli utenti Apple, sopratutto dei professionisti, sull’assenza da anni di un Mac modulare e aggiornabile, ma anche degli appassionati che richiedono da anni a gran voce refrsh e aggiornamenti hardware più frequenti per macchine che rimangono a listino Apple per anni senza novità e senza nemmeno una ribasso di prezzo.
Il Ceo di iFixit plaude Apple per aver ascoltato le lamentele degli utenti e per aver avviato la riparazione gratuita e spera che presto tornerà a fare portatili solidi, robusti e con un putenggio di 10 su 10 di riparabilità, come lo erano un tempo.
Ma nel frattempo è anche convinto che i concorrenti PC abbiano fatto di più e meglio di Apple per meritare i soldi degli utenti e da qui parte il consiglio che fa rabbrividire qualsiasi utente Mac di lungo corso: fare un tentativo e un giro di prova con un portatile Dell o HP.