Huawei ha confermato nei giorni scorsi che la sua prossima ammiraglia, Huawei Mate 20, sarà confezionato con il chip Kirin 980, successore dell’attuale 970: sarà il primo a beneficiare del processo di costruzione a 7nm, a differenza dell’attuale a 10 nm, con un vantaggio in termini di efficienza del 40%.
E’ un comunicato stampa ad annunciare che “il Kirin 980 alimenterà la serie Mate 20”. Dovrebbe trattarsi di una CPU octa-core composta da quattro core A76 e quattro core A55, con i core più grandi che girano a una velocità di 2,8 GHz. Il chipset, come la serie A12 di prossima generazione di Apple, sarà basato sul processo di produzione a 7nm di TSMC, che offrirà un aumento delle prestazioni del 20% e renderà il chip del 40% più efficiente rispetto alla sua controparte da 10 nm.
Il nuovo processore sarà anche più piccolo dell’ultima generazione Kirin 970, e lo spazio che si libererà potrebbe essere utilizzato per equipaggiare il Mate 20 con una batteria più grande rispetto al precedente Mate 10. Nel suo prematuro comunicato stampa, Huawei afferma anche che la sua prossima CPU casalinga offrirà anche prestazioni IA miglirate.
Queste voci sulla potenza del Kirin 980 accompagnano i rumor precedentemente apparsi in rete su Huawei Mate 20. Puntano ad un terminale con schermo AMOLED da 6,3 pollici, 6 GB di RAM, un sensore di impronte digitali al di sotto dello schermo, una tecnologia di scansione facciale, una configurazione con quarta fotocamera da 42 MP sul retro e supporto per una ricarica rapida a 40W.
Lo smartphone dovrebbe fare il suo debutto in ottobre, insieme a Mate 20 e 20 Lite probabilmente dopo IFA 2018 che però potrebbe rappresentare l’occasione per presentare il nuovo processore come accadde lo scorso anno con Kirin 970.