Non è la prima volta che sentiamo l’espressione l’anno peggiore di sempre riferita a un mercato o un prodotto: raramente ma forse mai in un documento di una società di analisi ci è capitato di trovare l’aggettivo casino. Nell’ultimo report IDC sull’ultimo trimestre 2018 e sull’interno anno troviamo insieme entrambi i termini a breve distanza uno dall’altro.
Negli ultimi tre mesi del 2018 sono stati spediti 375,4 milioni di terminali, un calo del 4,9% anno su anno, quindi il quinto trimestre consecutivo a registrare un calo. Un trimestre di Natale, storicamente il più importante, che va così a chiudere quello che viene definito «Il peggior anno di sempre per gli smartphone» con un calo annuale del 4,1% per un totale di 1,4 miliardi di dispositivi spediti.
Non solo: secondo Ryan Reith, program vice president IDC Worldwide Mobile Device Trackers «A livello globale il mercato smartphone è un casino in questo momento». Le ragioni indicate sono il prolungamento del ciclo di sostituzione, la penetrazione elevata in diversi grandi mercati, incertezze politiche ed economiche ma, udite bene, la crescente frustrazione dei consumatori circa il continuo aumento dei prezzi.
Ma vediamo subito Apple: in questo caso numeri e percentuali si collocano a circa metà strada tra quelli pessimistici di Strategy Analytics e quelli decisamente più favorevoli di Canalys. Secondo IDC negli ultimi tre mesi 2018 Apple è secondo costruttore alle spalle di Samsung con 68,4 milioni di iPhone spediti, un deciso calo dell’11,5% che viene definito uno dei trimestri più difficili per il terminale di Cupertino nonostante i tre nuovi modelli.
Per l’intero anno i volumi sono scesi del 3,2%, un calo comprensibile per gli analisti considerando che sia gli USA che la Cina, i due mercati più grandi e importanti, hanno registrato entrambi il loro peggiore anno di sempre. Questo non significa certo che Apple è fuori dai giochi ma la multinazionale deve affrontare difficili sfide quest’anno.
Considerando come probabile l’assenza di un iPhone 5G a settembre, Apple dovrà sfoderare una gamma di terminali molto convincenti e puntare molto anche sull’ecosistema, due sfide rese ancora più difficili considerando tutte le pressioni di mercato al ribasso in atto.
Samsung rimane primo costruttore nell’ultimo trimestre (-5,5%) con 70,4 milioni di terminali, quindi non a grande distanza di Apple e Huawei, ma sull’intero anno il costruttore dei Galaxy perde l’8% con 293,3 milioni di terminali spediti.
A cambiare l’andamento negativo potrebbero arrivare in soccorso gli smartphone 5G, il nuovo Galaxy S10 atteso a febbraio e anche il primo terminale pieghevole.
A fine 2018 impressiona la crescita di Huawei che segna +43,9% nel trimestre e ben il 33,6% sull’intero anno.
Secondo Anthony Scarsella, research manager IDC, I costruttori dovranno trovare un nuovo equilibrio tra gli ultimi ritrovati tecnologici per smartphone, design accattivante e prezzi abbordabili. L’arrivo dei terminali 5G e pieghevoli potrebbe rianimare il mercato ma dipende anche se e come costruttori e operatori riusciranno a proporre i benefici di queste nuove tecnologie nella vita reale per i consumatori.
L’impiego di nuovi schermi, tecnologie radio e chipset farà incrementare i costi di produzione e i prezzi, così spetterà a operatori e rivenditori massimizzare permute e offerte come sussidi per spingere gli aggiornamenti quest’anno.
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