La Russia non verrà eliminata da Internet: è quanto deciso dalla organizzazione no-profit ICANN in risposta alla petizione presentata dall’Ucraina tramite due funzionari del paese, che hanno chiedesto la revoca dei domini .ru, .рф e .su, insieme alla chiusura dei root server a Mosca e a San Pietroburgo.
Così, mentre i governi e le società di tutto il mondo stanno cercando di comprimere in tutti i modi l’economia russa – e forse, di riflesso, anche la propria – attraverso sanzioni finanziarie sempre più severe e cercano di punire talvolta anche piuttosto comicamente il popolo colpevole soltanto di essere russo, come il caso dell’università Bicocca che vuole cancellare il corso di Paolo Nori su Dostoevskij o, più di recente, la rimozione dei gatti russi dalle fiere feline internazionali, Internet Corporation for Assigned Names and Numbers ICANN che si occupa appunto di gestire la rete internet, all’ennesima richiesta contro la Russia, risponde picche.
«Quanto chiesto non rientra nella missione di ICANN e, prima di tutto, non sarebbe davvero fattibile»: Internet infatti si sa, è un sistema decentralizzato, e «nessuno ha la capacità di controllarlo o di spegnerlo» ha scritto Göran Marby, amministratore delegato dell’organizzazione, in risposta al rappresentante di ICANN per l’Ucraina, Andrii Nabok, e al vice primo ministro della trasformazione digitale Mykhailo Fedorov.
La petizione è stata inoltrata anche al Réseaux IP Européens Network Coordination Center, conosciuto anche con l’acronimo RIPE NCC, e se la richiesta venisse avvallata il danno sarebbe non quantificabile, in quanto avrebbe la portata di mettere offline tutti i siti web che corrispondono ai domini sopracitati, e non sono pochi. «La nostra missione non si estende all’adozione di azioni punitive, all’emissione di sanzioni o alla limitazione dell’accesso ai segmenti di Internet, indipendentemente dalle provocazioni. In sostanza, ICANN è stata creata per garantire che Internet funzioni, e non per il contrario».
Nel frattempo, oltre alle sanzioni già imposte da YouTube, TikTok, Facebook, Microsoft, Apple Pay non funziona più in Russia ed Apple ha bloccato le vendite in Russia per donare fondi all’Ucraina, Netflix non trasmetterà i canali imposti dalla Russia ed EA ha rimosso la Russia dai suoi giochi FIFA e NHL.