I Data Center sono le strutture di produzione e distribuzione via rete di servizi informatici. Con l’evoluzione di Internet, le nuove applicazioni tecnologiche, quali il mobile commerce, la banda larga sulle linee di alimentazione, le applicazioni Web 2.0, il self-publishing e il data stream in tempo reale hanno creato una nuova e consistente domanda di mercato per queste “Fabbriche di Internet”.
Per supportare tale crescente domanda, IBM e Google stanno lavorando con le Università sulle capacità e tecnologie necessarie ad alimentare la collaborazione con pubbliche amministrazioni ed aziende per la creazione di una nuova rete di sistemi informatici estesa in tutto il mondo, accessibile tramite portatili, cellulari o altri dispositivi per effettuare qualsiasi operazione ‘on-demand’, dall’analisi del proprio portafoglio finanziario, all’accesso a cartelle cliniche. Durante l’utilizzo di questa rete, la potenza di migliaia, forse milioni, di computer si somma per far fronte ad enormi carichi di lavoro nell’arco di pochi secondi, realizzando un “cloud” di risorse in comune su Internet.
I nuovi centri di delivery cloud del North Carolina (360 miioni di dollari di investimenti) e di Tokyo, son il risultato di una partnership senza precedenti, rappresentano gli hub che permettono, in qualsiasi momento e ovunque, l’accesso al ‘cloud’. Lo scorso mese di ottobre, IBM e Google hanno creato ambienti di cloud computing a livello accademico per consentire ai programmatori del futuro di trarre enorme vantaggio dalla potenza di server paralleli di grandi dimensioni che lavorano in tandem. Al momento, più di 200 ricercatori a tempo pieno sono impegnati in questo progetto ed e’ previsto un investimento di più di 100 milioni di dollari nei prossimi tre anni per testare i limiti della potenza informatica di Internet.
[A cura di Mauro Notarianni]