IBM ha annunciato che scorporerà le sue attività meno redditizie creando una nuova azienda, con l’obiettivo di concentrarsi sui servizi cloud con più alta marginalità.
Nel corso di un incontro con gli investitori, il CEO Arvind Krishna ha parlato di questa mossa come un cambiamento significativo nel funzionamento di IBM ma ha evidenziato anche che si tratta dell’ultima di una decennale serie di dismissioni di attività non strategiche “Abbiamo ceduto le attività legate al networking negli anni ’90, quelle dei PC negli anni 2000 e dei semiconduttori circa cinque anni addietro, perché tutte queste non comportavano necessariamente una proposta integrata e competitiva”.
Krishna è diventato amministratore delegato di IBM nell’aprile del 2020, occupando il posto di Ginni Rometty che ora ha il ruolo di presidente esecutivo. Lo spin-off dovrebbe ad ogni modo essere la chiave di volta di uno sforzo pluriennale per tentare di dare un qualche criterio nel complesso e scomposto modello di business dell’azienda.
L’azienda che nascerà dallo spin-off non ha ancora un nome e nei documenti per il marketing e in quelli per gli investitori si fa riferimento alla “NewCo”. Nell’ambito del piano di spin-off IBM riferisce che si “concentrerà sulla piattaforma aperta di cloud-ibrido che rappresenta Un’opportunità di mercato di mille miliardi di dollari”, mentre la NewCo sarà da subito la leader mondiale tra i server provider di servizi di managed infrastructure (infrastrutture gestite).
La NewCo partirà ereditando l’intera divisione Global Technology Services che vanta 4600 account, inclusi quelli del 75% di aziende elencate nella classica Fortune 100. Nel 2018 IBM ha comprato Red Hat espandendo la presenza nelle tecnologie cloud, migliorare la propria offerta e puntare alla leadership nel settore.