AMD ha rivelato nel corso di un incontro con gli analisti di aver avviato la costruzione di chip in alcune strutture di IBM. La partnership servirebbe a garantire ai produttori di PC la fornitura in quantità dei chip Fusion serie “A” di prossima generazione (nome in codice “Trinity”) e competere contro i futuri processori della serie Core “i” di Intel.
AMD produce ufficialmente le sue CPU presso Globalfoundries, una fonderia di semiconduttori indipendente tra le più grandi al mondo che ha il suo quartier generale a Sunnyvale (California) e che è controllata da una società d’investimenti costituita dal governo di Abu Dhabi, il più grande investitore in azienda (questa fonderia produce circuiti integrati in grandi quantità in particolare per aziende che si occupano di semiconduttori come AMD, ARM, Broadcom, Nvidia, Qualcomm, STMicroelectronics e Texas Instruments). La produzione di chip AMD nelle strutture di IBM evidenzia la volontà di produrre in grandi quantità e competere come già detto con Intel. Quest’ultima controlla ad ogni modo cinque delle più grandi fabbriche di processori al mondo e tali strutture sono in grado di produrre chip in quantità maggiore di quanto possono fare anche IBM e Globalfoundries messe insieme.
Per quanto concerne Trinity, si tratta di CPU economiche, alternative, pensate in particolare per portatili mainstream, sottili e leggeri: quelli che Intel definisce “Ultrabook”. Le CPU, o meglio le APU Trinity, dovrebbero arrivare a giugno di quest’anno ed essere dal 10% al 20% meno costose rispetto alle soluzioni del produttore di Santa Clara, vantare un consumo massimo di 17 watt e prestazioni superiori sino al 25% rispetto alle APU della famiglia Llano in questo momento in commercio.
[A cura di Mauro Notarianni]