La Mutua che passa Apple Watch? Accade, più o meno, negli USA, alla IBM che vorrebbe mettere a disposizione Apple Watch gratuiti o scontati nell’ambito del sistema di assistenza sanitaria privata che l’azienda offre ai suoi dipendenti.
L’iniziativa, denominata “Commit to Health” e di cui parla Macrumors, darebbe la possibilità di ottenere una sovvenzione che copre i costi completi dell’Apple Watch o la possibilità di acquistarne uno a prezzo ridotto a tutti coloro che sottoscrivono il piano per la tutela della salute, quella che (molto blandamente) potremmo considerare l’assistenza sanitaria, non obbligatoria negli Stati Uniti e che noi qui in Italia, dove la copertura del Servizio Sanitario Nazionale è universale e obbligatoria, fino a qualche anno fa conoscevamo come “La Mutua”.
L’idea di IBM, al di là delle battute, è innovativa: sfruttare le funzionalità di fitness tracking e invogliare a raggiungere obiettivi prefissati con gli esercizi per mantenersi in buone condizioni di salute. Questo finirebbe anche per ridurre i costi per rimediare a malattie e sintomatologie che derivano dalla sedentarietà, cattiva alimentazione e così via.
IBM ha già un simile programma che prevede l’uso degli activity tracker di Fitbit, e non è chiaro se il nuovo programma con l’Apple Watch sostituisce o si affianca all’iniziativa precedente. I dipendenti che sfruttano il Fitbit, accumulano punti con gli esercizi, utilizzabili per farsi rimborsare merchandise o in alternativi trasformabili in donazioni per beneficienza.
Alcune assicurazioni USA stanno sperimentando la possibilità di fare sconti a chi utilizza i fitness tracker, monitorando l’attività fisica a distanza, in pratica una sorta di bonus-malus per l’attività fisica dei clienti.