Ricercatori della Johns Hopkins University e Stanford University riferiscono di essere riusciti ad addestrare dei robot a eseguire in modo autonomo alcuni interventi chirurgici partendo semplicemente dall’osservazione a video formativi, una svolta con molte interessanti future implicazioni con la chirurgia robotica.
I robot hanno imparato da soli a gestire aghi, serrare i fili di sutura, suturare ferite, andando oltre la semplice imitazione, imparando a conoscere i propri errori senza specificarlo espressamente, raccogliendo ad esempio un ago caduto. Gli scienziati stanno già lavorando su una fase successiva che prevede la combinazione di più competenze, eseguendo test su carcasse animali.
Tutto questo permetterebbe di creare una nuova generazione di robot autonomi, contribuendo a risolvere la grave carenza di chirurgi.
I risultati di queste ricerche sono stati recentemente presentati in una conferenza sul Robot Learning a Monaco di Baviera, quasi quattro decenni dopo l’utilizzo del PUMA 560 per eseguire la prima biopsia stereotassica robotica al cervello.
Prima di poter diventare elementi di routine negli ospedali, la futura generazione di robot chirurgici dovrà dimostrare sicurezza ed efficacia nei test clinici e ricevere l’approvazione dalla Food and Drug Administration (FDA, l’agenzia federale statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici).
Benché alcuni studi hanno dimostrato che gli interventi con robot chirurgici possono essere più costosi rispetto a quelli tradizionali, è stato altresì dimostrato che questi vengono eseguiti decisamente meglio rispetto a quanto avviene con la chirurgia tradizionale.
Vari scienziati e medici, evidenziando l’affidabilità, le abilità e la sempre maggiore autonomia di questa tipologia di robot, indicandoli come fondamentali per affrontale potenziali problemi. Con la popolazione che invecchia sempre di più, negli USA (e non solo) sono sempre più richiesti interventi chirurgici; mancano, inoltre, studenti di medicina e si prevede che solo negli USA entro il 2036 mancheranno dai 10.000 ai 20.000 chirurghi.
Gli interventi con i robot possono ridurre al minimo diversi effetti collaterali della chirurgia tradizionale grazie a tecniche mini-invasive. Altri vantaggi includono una precisione senza pari, interventi meno invasivi con un recupero post-operatorio più rapido, un impatto estetico minimo e una significativa riduzione dello stress psicologico per i pazienti.
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