L’Harvard Medical School riferisce di un tool di Intelligenza Artificiale sviluppato da alcuni scienziati mediante il quale è possiible decodificare il DNA di un tumore cerebrale, determinando velocemente la sua identità molecolare nel corso di un intervento chirurgico, elemento di rilevo che con l’approccio usato attualmente può richiedere da pochi giorni a settimane.
Conoscere il profilo molecolare del tumore permette ai neurochirurghi di decidere ad esempio la quantità di tessuto da rimuovere e iniettare più precisamente i farmaci all’interno della scatola cranica, mentre il paziente è ancora sul tavolo operatorio.
Il tool AI in questione è denominato CHARM (Cryosection Histopathology Assessment and Review Machine), è disponibile gratuitamente per altri ricercatori ma prima di poter essere implementato nelle strutture ospedaliere deve ancora essere clinicamente validato secondo protocolli specifici e ottenere il via libera dalla Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia governativa statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.
CHARM è stato sviluppato partendo da 2334 campioni di tumori cerebrali di 1524 persone con glioma (un tumore cerebrale aggressivo), di tre differenti popolazioni di pazienti. Testato su un campione inedito di campione di tessuto cerebrale, il tool è stato in grado di distinguere tumori con specifiche mutazioni molecolari, con il 93% di precisione, e classificare correttamente tre tipi di gliomi, distinguendo caratteristiche molecolari che comportano differenti prognosi e conseguenti trattamenti.
In futuro lo stesso strumento dovrebbe essere in grado di tenere conto di caratteristiche visive del tessuto che circonda cellule maligne, individuare segnali rilevatori con maggiore densità cellulare e cellule morte, alterazioni molecolari e altre peculiarità nell’aspetto delle cellule.
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